Mondo Asean – Grab e la gig-economy alla prova dell’inflazione

In Mondo Asean by Redazione

L’aumento dei prezzi del carburante è il primo vero shock che gli unicorni asiatici devono affrontare. Un circolo vizioso che sfida la resilienza della gig-economy made in ASEAN. Poi il boom tech dell’Indonesia e la crisi economica in Laos. Le notizie della settimana dal Sud-Est asiatico

L’Associazione Italia-Asean nasce nel 2015. La sua missione è quella di rafforzare il legame e rendere più evidenti le reciproche opportunità, sia per le imprese che per le istituzioni. Qui pubblichiamo la newsletter Italia-Asean del 1° luglio.

Anche nei paesi ASEAN l’inflazione non perdona. Soprattutto se il tuo modello di business ha sempre puntato sullo hype degli investitori e la convenienza per i consumatori. È quanto sta accadendo al gigante del ride-hailing Grab, ex unicorno oggi situato a Singapore e salita agli onori dell’indice Nasdaq. La mannaia sui prezzi del carburante, in particolare, sta mettendo a dura prova le entrate dell’azienda in tutta la regione. Il core business di Grab, infatti, sono il food delivery e i servizi taxi, entrambi dipendenti dall’uso di automobili e scooter.

Secondo il CEO e co-fondatore dell’azienda Anthony Tan “l’offerta di mobilità di Grab si stabilizzerà nella seconda metà dell’anno”. La soluzione? Incentivi per i lavoratori e la speranza che il mercato si riprenda. Un messaggio che prende tempo con gli investitori, ma che non rassicura i clienti: “”È stato così difficile trovare un’auto ultimamente, si arriva fino a mezz’ora di attesa”, lamenta un utente premium a Rest of World. Se in Occidente stiamo assistendo a un aumento dei lavoratori nella gig economy, perlopiù dipendenti che cercano di sbarcare il lunario con qualche entrata extra, in Asia – dove questo mercato è ancora acerbo, anche se in crescita – la professione diventa invece meno appetibile. Il fenomeno, infatti, si era invece rivelato un’alternativa valida ad altri impieghi tradizionali e molto redditizia. Ma i recenti shock hanno cambiato le carte in tavola.

L’inflazione colpisce i paesi ASEAN

Oggi un fattorino nelle Filippine spende il 67% in più per il carburante rispetto a febbraio, mentre le entrate sono minacciate dal generale rigonfiamento dei prezzi. In Malaysia si stima che i prezzi dei viaggi durante le ore di punta siano aumentati fino al 400%. Anche chi si affida ai servizi di delivery oggi trova tutto più costoso. Non solo sono aumentati i prezzi per le materie prime – a questo si aggiungono i cataclismi che stanno facendo alzare, per esempio, il prezzo del caffè filippino – ma anche le commissioni iniziano a diventare troppo onerose per le piccole realtà imprenditoriali

Dal punto di vista dei clienti, senza i vantaggi economici di prima anche il servizio taxi perde di appetibilità. Come rivela uno studio sulle tendenze del ride-hailing nel Sudest asiatico, l’utilizzo ai mezzi con conducente è spesso una valida alternativa per i pendolari per studio o lavoro. Una tendenza piuttosto comune a Manila, dove le app di ride-hailing permettono di evitare il caos (anche in termini di disservizi) della metro. In Indonesia sono i mezzi pubblici sovraffollati e radi che spingono gli utenti alle app per prenotare un taxi. Curioso, infine, che le ricerche nell’area abbiano rilevato come, in mancanza di questi servizi, molti clienti tornerebbero semplicemente…a muoversi a piedi. Secondo gli studi per la mobilità sostenibile esiste un limite, stimato tra i 2 e i 5 km, che non giustificherebbe l’utilizzo dell’auto come mezzo principale di trasporto: un possibile punto a sfavore del traffico in quelle città asiatiche dove è sempre più urgente imporre delle limitazioni alle emissioni climalteranti. E, dunque, un’altra sfida nell’orizzonte della mobilità modello Uber.

Non che i governi ASEAN siano mai stati aperti all’ingresso di Grab sui loro mercati. La concorrenza impari contro i taxi e i contratti con poche (o nulle) garanzie per i lavoratori sono solo alcuni dei fattori che impediscono un rapporto sereno tra queste aziende e le autorità regolatorie. Il sistema si è dimostrato fragile ai momenti di crisi e non è ancora chiaro se le strategie adottate riusciranno a tamponare il deficit fiscale.

Il circolo vizioso della gig economy

Meno entrate, più costi. Meno lavoratori, più disservizi. Grab non è in realtà l’unica compagnia a trovarsi incastrata nella trappola degli unicorni tech. Anche l’indonesiana Go-Jek deve fare i conti con prezzi alle stelle, pur resistendo grazie al forte supporto di Jakarta e dei clienti che vedono nella compagnia un baluardo di progresso made in Indonesia. FoodPanda è a sua volta vittima della corsa al ribasso tentata per penetrare nell’impero di Grab, tanto che oggi la strategia di espansione in Asia si è fatta più cauta mentre l’azienda cerca nuovi porti altrove (per esempio nell’Est Europa).

Il modello di espansione di Grab nel Sudest asiatico è stato spesso definito come “aggressivo”. La startup è riuscita a penetrare nei mercati della regione grazie ai prezzi competitivi, alla flessibilità delle condizioni lavorative e qualche lacuna normativa. In più, non è mai mancato il sostegno degli investitori, che hanno permesso all’azienda di passare da unicorno a leader del ride-hailing in meno di dieci anni. Tra il 2013 e il 2014, Grab è entrata nelle Filippine, in Thailandia, in Vietnam e Indonesia, battendo la multinazionale Uber nel giro di pochi mesi.  Nel 2021 la società è stata quotata in borsa per un valore di oltre 40 miliardi di dollari e le azioni sono subito aumentate del 21%. Ma non è tutto oro quel che luccica: l’azienda afferma che non prevede di fare profitti entro il 2023 e l’attuale crisi dei consumi potrebbe allontanare ulteriormente questo orizzonte.

Le ambizioni di Grab, e le sue promesse, rimangono alte: vorrebbe estendere a tutti i paesi dove opera anche i servizi più avanzati, come le assicurazioni e i pagamenti digitali (attualmente riservati solo ad alcune località). E spera di superare questo inverno inflazionistico con dei sussidi che trattengano i lavoratori e non facciano crollare la qualità del servizio. Soprattutto, le tariffe devono rimanere estremamente competitive – come suggeriscono gli studi sulle preferenze dei consumatori asiatici. Una serie di sfide, quelle del 2022, che mettono alla prova un intero (nuovo) modo di fare business e la cui sopravvivenza potrebbe determinare la riscrittura delle regole del fare impresa.

A cura di Sabrina Moles

La corsa digitale dell’Indonesia

L’Indonesia, assieme a Vietnam e Singapore, è considerata una punta del triangolo d’oro delle startup nel Sud-Est asiatico. È la culla di 13 startup unicorno, tra cui è presente anche un decacorno, startup da 10 miliardi, creatosi quando la super-app Gojek si è fusa con il gigante dell’e-commerce Tokopedia. La piattaforma multiservizi di Gojek è diventata unicorno più velocemente rispetto a Bukalapak o Tokopedia, e ora opera in cinque Paesi ASEAN. L’Indonesia, il Paese più popoloso e con l’economia più grande della regione, sembra avere un’attrattiva particolare e un terreno fertile per la crescita del digitale e del tech. Dall’inizio della pandemia fino alla prima metà del 2021, in Indonesia si sono aggiunti 21 milioni di nuovi consumatori digitali, la maggior parte di questi appartenenti all’entroterra. Difatti, prima della prima ondata di Covid-19 solo il 4 per cento della popolazione indonesiana aveva accesso a linee internet stabili. Ora anche le regioni periferiche, grazie anche alla spinta proveniente da Giacarta, sono più coperte e il Paese conta 350 milioni di utenti digitali. L’anno scorso il valore lordo delle merci dell’economia digitale del Paese si è attestato sui 70 miliardi di dollari americani, mentre il valore totale della regione è stato di 170 miliardi. L’interesse indonesiano per la crescita del settore digitale e tech è dato da riforme che ben si inseriscono nel contesto nazionale. Lo dimostra per esempio la corsa di Bukalapak, una compagnia tech supportata da Microsoft e Ant Group, che è stata spinta dall’inserimento di 3.5 milioni di warungs, bancarelle a conduzione familiari, tra il suo parco ancora non sfruttato di imprese da inserire online. Ma il Paese vede una possibilità di ampliare il suo mercato nazionale aprendo agli stranieri: i lavoratori nomadi digitali internazionali potranno infatti lavorare nel Paese senza versare tasse. Il visto di cinque anni concesso dal governo di Joko Widodo punta ad attirare nell’arcipelago 3.6 milioni di stranieri dotati permessi per lavoro digitale.  

La guerra mette in difficoltà il Laos

La crisi del debito in Laos mette in ginocchio l’economia e provoca il malcontento della popolazione sui social media. Il potenziale default è causato da un grave deficit fiscale e delle partite correnti, dalla mancanza di riserve in valuta estera e crisi di liquidità. Secondo la Banca Mondiale, alla fine del 2021 il debito pubblico del Paese era salito all’88% del prodotto interno lordo, con un debito estero stimato in 14,5 miliardi di dollari. Il 47% di questo disavanzo con l’estero riguarda i legami economici con la Cina, il principale partner finanziario e commerciale di Vientiane. Dall’insediamento del Primo Ministro Phankham Viphavanh avvenuto l’anno scorso, l’economia laotiana è entrata in una spirale economica discendente: oltre che da alcune perplessità sulla gestione della crisi sanitaria, il malcontento sociale è stato scatenato dai salari stagnanti e da un’inflazione che è arrivata al 12,8% a causa degli effetti collaterali della guerra in Ucraina, con un crollo repentino del tasso di cambio dollaro-kip del 37% circa dal 2021. Gli investimenti in entrata ci sono, ma il costo del capitale è superiore al beneficio economico. Il 14 giugno Moody’s Investors Service ha declassato ancora una volta il rating del credito del Paese a Caa3. Poco dopo la pubblicazione di un articolo in lingua laotiana intitolato “L’economia del Laos crolla” sulla pagina Facebook di Radio Free Asia, l’opinione pubblica è esplosa in uno sfogo di rabbia nei confronti delle autorità governative, come se ne vedono pochi nel regime del Partito Rivoluzionario del Popolo Lao. “La gente (…) non ha più paura di essere apertamente critica perché la crisi economica si ripercuote sulla vita quotidiana”, ha detto un commentatore. Anche se non hanno ancora chiesto aiuto ai governi del vicinato asiatico, la libertà con cui si esprime la frustrazione della popolazione è una misura della gravità della crisi, che rischia di avere ripercussioni se le autorità laotiane non troveranno rapidamente una soluzione.

 

 

 

Economia

Singapore contro l’inflazione

Singapore ha annunciato un pacchetto da 1,1 miliardi di dollari per affrontare l’emergenza inflazionistica e proteggere, soprattutto, le famiglie a basso reddito dall’aumento del costo della vita.

Bloomberg: https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-06-21/singapore-unveils-s-1-5-billion-package-to-ease-inflation-burden 

 

TurismoTurismo nelle Filippine

Le Filippine sono un paradiso tutto da scoprire nel Sud-Est asiatico. Montagne, spiagge, antiche città, coltivazioni di tè, varietà di culture e grande vicinanza per tradizione cattolica all’Europa.

Il sole 24 Ore: https://www.ilsole24ore.com/art/montagne-spiagge-antiche-citta-e-coltivazioni-te-e-ora-tornare-filippine-AEeazehB?refresh_ce=1 

BusinessInvestire in Indonesia

Il Presidente indonesiano Joko Widodo è in trattative con Tesla Inc, Ford Motor Co e altre case automobilistiche per creare impianti di produzione nella più grande nazione del Sud-Est asiatico, come ha recentemente riferito CNBC citando il leader indonesiano.

Investing.com: https://it.investing.com/news/stock-market-news/tesla-e-ford-trattano-con-lindonesia-per-nuovi-impianti-2066382 

EnergiaLaos-Singapore

Firmato un accordo di fornitura energetica tra la compagnia di Stato Electricite du Laos e Keppel Infrastruture Holdings per cui Vientiane venderà energia a Singapore tramite questo progetto di interconnessione regionale.

Agenzia Nova: https://www.agenzianova.com/news/laos-vientiane-vendera-energia-a-singapore-tramite-il-progetto-di-interconnessione-regionale/ 

DirittiAbolizione della pena di morte

La Malesia cancella l’obbligatorietà della pena di morte per undici reati che prima la prevedevano in automatico: adesso sarà un giudice a decidere di volta in volta. Esultano gli abolizionisti.

Corriere della Sera: https://www.corriere.it/buone-notizie/22_giugno_21/malesia-passo-l-abolizione-pena-morte-ora-almeno-non-piu-obbligatoria-e0701a92-f118-11ec-82b6-14b9a59f244e.shtml 

 

Politica

Scandalo 1MDB

L’Alta Corte malese emetterà presto una sentenza inoppugnabile che vedrà la conclusione della disavventura politica e giudiziaria dell’ex Primo Ministro malese Najib Razak già condannato per corruzione.

Asia Times: https://asiatimes.com/2022/06/najib-guns-for-judge-who-convicted-him/

 

FinanzaGIC

Nuovo assetto proprietario per The Student Hotel. In base a un accordo tra le parti, il fondo pensione olandese Apg aumenta la propria partecipazione nel gruppo e contemporaneamente, nella società entra il fondo sovrano di Singapore Gic.

Il sole 24 Ore: https://www.ilsole24ore.com/art/gic-il-fondo-sovrano-singapore-entra-the-student-hotel-AEBTobhB 

GeopoliticaQUAD

Gli Stati membri dell’alleanza “a quattro” si sono riuniti a Tokyo alcune settimane fa per riaffermare la solidità delle loro relazioni e promuovere la stabilità regionale nell’Indo-Pacifico, quali prospettive per il futuro?

East Asia Forum: https://www.eastasiaforum.org/2022/06/23/will-the-quad-deliver-on-its-promises/ 

 

 BusinessOpportunità in Vietnam

Il Vietnam è uno dei maggiori esportatori al mondo di legname e prodotti in legno e il settore è diventato parte rilevante dell’economia nazionale. Ma quali sono le sfide che il Paese sta affrontando e come può sfruttare al meglio l’industria del legno?

ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/opportunities-for-foreign-investors-in-vietnams-timber-industry/ 

PoliticaCrisi birmana 

A quasi un anno e mezzo da quel primo febbraio 2021 in cui si è celebrato il golpe birmano, la giunta militare al potere è in serie difficoltà mentre la resistenza chiama a sé nuove reclute e l’insurrezione prende slancio.

Financial Times: https://www.ft.com/content/be315fdc-09c0-4714-94a4-dc58d5364826 

AmbienteLotta all’inquinamento 

In un contesto di crescente preoccupazione per i detriti plastici marini, l’Association, nella persona del suo Segretario Generale, si sta impegnando a tenere uniti i 10 Stati membri nella lotta all’inquinamento, adottando passi concreti.

The Star: https://www.thestar.com.my/aseanplus/aseanplus-news/2022/06/24/asean-eyes-solutions-to-marine-plastic-pollution 

 

Business

Investimenti in istruzione

Secondo quanto riportato da alcune fonti specializzate, il Gruppo NGUYEN Hoang, fornitore di servizi scolastici in Vietnam, starebbe prendendo in considerazione l’ipotesi di una vendita di alcune quote, con quali conseguenze sul mercato?

The Business Times: https://www.businesstimes.com.sg/asean-business/vietnam-schools-firm-said-to-mull-stake-sale-at-us1-billion-value