Intervista a Minqi Li è professore al Dipartimento di economia all’Università dell’Utah. Considerato un membro della variegata galassia della «Nuova Sinistra» cinese, ha pubblicato alcuni libri che analizzano il recente sviluppo economico del paese e le conseguenze che sono derivate dal cosiddetto «miracolo cinese».
Dal Plenum sembra uscire una Cina che modificherà il proprio assetto economico. Nei documenti sanciti dall’incontro del Comitato Centrale si attribuisce al mercato un «ruolo decisivo» nell’ambiente economico cinese. Che idea si è fatto delle riforme annunciate?
La leadership cinese attuale sembra essere impegnata ad affrontare un ulteriore passaggio nella direzione di un’economia sempre più capitalista. Il Terzo Plenum del Diciottesimo Comitato centrale del partito ha confermato che il mercato giocherà «un ruolo decisivo» nella allocazione delle risorse economiche. Ciò implicherà un’ulteriore spinta alle privatizzazioni e alla liberalizzazioni di settori determinanti. Anche se il Plennum ha dichiarato che il settore pubblico continuerà ad essere leader nell’economia, la direzione intrapresa sembra chiara.
Il Plenum e le sue decisioni dovrebbero confermare che la Cina continuerà ad adottare un approccio gradualista nell’opera di privatizzazione.
Si è parlato e accennato anche ad una riforma del welfare. Che tipo di riforma potrebbe essere?
Il terzo Plenum non ha fornito informazioni dettagliate riguardanti le nuove forme di welfare che verranno attuate. Ma dato il clima politico attuale in Cina, è altamente improbabile che la nuova leardership possa prendere seriamente in considerazione qualsiasi schema che comporti una forti redistribuzione economica dai capitalisti ai lavoratori. Pertanto, qualsiasi riforma di welfare rischia di essere limitata e poco adeguata alle reali esigenze della popolazione.
Secondo la sua opinione in che modo Xi Jinping e la sua leadership escono da questo Plenum e dall’annuncio di questa infornata di riforme?
Non è chiaro se il Terzo Plenum ha rafforzato o indebolito la sua leadership. Il Plenum sembra dare l’impressione che il Partito e la sua idea economica non siano pienamente coincidenti. La leadership sembra voler proseguire ulteriormente nella transizione capitalistica che sarebbe nell’interesse delle élite nel breve periodo, ma con probabili conseguenze catastrofiche nel lungo periodo. D’altra parte, la direzione sembra aver incontrato forte resistenza durante il Plenum. Di conseguenza, il messaggio corrente resta – dal mio punto di visto – vago e poco chiaro.
[Scritto per il Manifesto]