Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

Donald Trump e la percezione del fenomeno in India. La firma di nuove sanzioni contro la Corea del Nord da parte degli Stati Uniti, in primo piano nella nostra rassegna quotidiana. Il nostro consueto video: Tokyo Cosmo. Irom Sharmila, l’attivista gandhiana contro le violenze dell’esercito indiano.

Donald Trump e l’India «che va alla grande ma nessuno ne parla» di Matteo Miavaldi

Mentre il mondo guarda con giusta apprensione all’ascesa del fenomeno fascio-razzistoide Donald Trump, il candidato alla presidenza Usa e l’India – secondo paese per popolazione al mondo generalmente ricnosciuto come superpotenza asiatica emergente – sembrano non occuparsi più di tanto l’un dell’altra, apparentemente in altre faccende affaccendati. Ma la stampa indiana, approfittando di due riferimenti sfuggevoli di Trump all’India e agli indiani, sta dando voce a un gruppo di indo-americani che nel miliardario nemico del politically correct vedono la promessa di un futuro Potus «con le palle». E torna quella smania di machismo che anima l’elettorato generalmente conservatore dei Non Resident Indians (Nri).

In Cina e Asia – Obama firma nuove (durissime) sanzioni contro Pyongyang di Redazione

I titoli della rassegna di oggi:

– Obama firma nuove sanzioni contro la Corea del Nord
– Peschereccio cinese affondato in Argentina: Pechino chiede chiarezza
– L’indipendenza di Hong Kong? «Impossibile»
– Riaprono i «dance bar» di Mumbai
– Il giornalista giapponese prigioniero in Siria dal giugno 2015 è vivo

Il video – Tokyo Cosmo di Redazione 

Cosa succede se nella vita quotidiana ci lasciamo trasportare dall’immaginazione? Una ragazza scopre uno scarafaggio in casa e la sua vita casalinga si trasforma in uno scontro immaginario contro un mostro gigantesco.

Irom Sharmila: l’attivista gandhiana contro le violenze dell’esercito indiano di Matteo Miavaldi

Irom Sharmila lo scorso 14 marzo ha compiuto 44 anni. Dal 2000 sta portando avanti uno sciopero della fame e della sete, nella migliore tradizione della non-violenza gandhiana, contro l’applicazione nel suo stato – il Manipur – del controverso Armed Forces (Special Powers) Act (Afspa) del 1958, che garantisce alle forze dell’ordine poteri da legge marziale in territori «sensibili». Una deroga che in Manipur come in gran parte degli stati del nord-est indiano (e il Jammu Kashmir) si traduce in sistematiche violazioni dei diritti umani da parte del braccio armato della legge di New Delhi.