Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

Fabbriche chiuse per far spazio alla Cina disneyana. Hong Kong marcia a sostegno dei librai, Pechino censura, in primo piano nella nostra rassegna quotidiana sinoasiatica. E poi ancora sul caso del libraio di Hong Kong Lam Wing-kee che accusa Pechino. E infine in Giappone, dove fa discutere il caso del sindaco dimissionario di Tokyo. Buona serata.

Fabbriche chiuse per far spazio alla Cina disneyana di Shanghai di Matteo Miavaldi 

Inaugurazione con pioggia per il primo Disney Resort cinese, nei sobborghi di Shanghai. Un megaprogetto da 5,5 miliardi di dollari esemplificativo della transizione cinese da economia manifatturiera a gigante dei servizi trainato dai consumi della classe media: come promesso dall’amministrazione, 150 fabbriche e centinaia di lavoratori sono stati «sgomberati» per lasciare spazio al parco di divertimenti.

In Cina e Asia – Hong Kong marcia a sostegno dei librai, Pechino censura di Redazione 

I titoli della rassegna di oggi:

– Hong Kong marcia in sostegno ai librai, Pechino censura
– Xi in Serbia per rafforzare la Nuova via della Seta
– Arrestato il capo di Wukan alla vigilia di nuove proteste
– Prestiti agevolati in cambio di foto osé
– Giappone: in 50mila contro basi americane a Okinawa

Il libraio di Hong Kong contro Pechino: «Violate le libertà fondamentali» di Andrea Pira

Lam Wing-kee, liberato su cauzione dopo 8 mesi di detenzione, contrariamente a quanto fatto finora dai suoi colleghi decide di rivelare quanto successo: «Mi hanno rapito forze speciali di Pechino e obbligato a rendere una falsa confessione in tv». Le autorità cinesi gli hanno intimato anche di «consegnare gli archivi con i nomi dei clienti che avevano acquistato i libri della Causeway Bay» di Hong Kong, specializzata nella pubblicazione di testi considerati «illegali». 

Spese fuori controllo: si dimette il sindaco di Tokyo di Marco Zappa 

Yoichi Masuzoe, governatore (l’equivalente del sindaco) di Tokyo, si è dimesso la scorsa settimana in seguito a rivelazioni sulle sue spese fuori controllo. Incapace di difendersi in maniera convincente, è stato messo all’angolo dal suo partito, che si prepara alle elezioni del 10 luglio.