Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

Il parlamento europeo ha votato su una risoluzione che rifiuta lo status di economia di mercato alla Cina. La nostra consueta rassegna quotidiana con in primo piano le accuse formali contro l’ex braccio destro di Hu Jintao. Ripercorriamo alcune tappe della Rivoluzione culturale con un audioreportage. E infine le presunte finte lauree di Narendra Modi.

Dragonomics – Il gran rifiuto dell’Europarlamento alla Cina di Andrea Pira 

Il Parlamento europeo ha votato ad ampia maggioranza una risoluzione che chiede di non riconoscere unilateralmente alla Cina lo status di economia di mercato. Pechino, sostengono gli eurodeputati, non rispetta tutti i requisiti richiesti. Il rischio è che ora si apra uno scontro politico con la Commissione, più malleabile alle richieste cinesi.

In Cina e Asia – Accuse formali per l’ex braccio destro di Hu Jintao di Redazione

I titoli della rassegna di oggi:

– Accuse formali per l’ex braccio destro di Hu Jintao
– Il Global Times nel mirino della Cyberspace Administration of China 
– Genitori in protesta contro riforma quote universitarie in Cina
– Boom di matrimoni (e divorzi) tra honkonghesi e cinesi 
– Ancora sanzioni per il Myanmar, ma con variazioni
– «Il Giustiziere» reintrodurrà la pena di morte nelle Filippine

#RivCult50 – L’audio: La grande Rivoluzione culturale di Gabriele Battaglia 

Tre storie parallele, tre narrazioni in prima persona sugli anni che hanno «arrecato gravi disastri e caos al Partito comunista e al popolo cinese», come furono definiti nella stessa versione ufficiale del 1981. La Rivoluzione culturale vista da chi aveva 10, 15 e 17 anni nel 1966, da chi vi partecipò e ne fu poi travolto.
Il podcast di China Files.

Le presunte lauree finte del premier indiano di Matteo Miavaldi 

La figura di leader integerrimo che Narendra Modi ha saputo proiettare in questi ultimi anni presta invariabilmente il fianco a critiche e polemiche cicliche lanciate dall’opposizione, nel tentativo di coglierlo in fallo oscurando l’aura di infallibilità che pare circondarlo.
L’ultima in ordine di tempo, lanciata dagli esponenti «grillini» di Aam Aadmi Party (Aap), riguarda il presunto falso dichiarato da NaMo nei documenti necessari all’iscrizione nelle liste elettorali. Il primo ministro avrebbe infatti vantato una laurea breve presa alla Delhi University (Du) e un master presso la Gujarat University (Gu). Documenti dei quali, nei registri degli atenei, pare non esserci traccia.