Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

Il nostro punto quotidiano sulle nostre uscite di oggi. In primo piano il pressing della Cina sul Mes. Poi la nostra quotidiana rassegna delle notizie da Cina e Asia con in primo piano le elezioni nelle Filippine. Kim Jong un al Congresso nordcoreano dice che il paese non attaccherà per primo con le bombe nucleari. E infine il caso italoindiano AgustaWestland.

Velatamente, ma la Cina pressa Roma sul Mes di Andrea Pira

Fiducia e cooperazione sono le parole che ritornano nei discorsi del settimo comitato intergovernativo tra Italia e Cina. Unica sbavatura un passaggio del discorso del ministro degli Esteri cinese Wang Yi che è parsa un’esortazione a non mettersi di traverso nel riconoscimento al Pechino dello status di economia di mercato in sede europea.

In Cina e Asia – Nelle Filippine vince «Il Giustiziere» Duterte di Redazione
I titoli della rassegna di oggi:

– Nelle Filippine vince «Il Giustiziere» Duterte
– Una marea umana in festa saluta la fine del congresso in Corea del Nord
– Hong Kong in coda nella classifica della «vita salutare» dell’Asia Orientale
– Il Pakistan censura articolo su sesso e donne musulmane
– In India l’opposizione attacca il premier per la sua laurea, forse falsa

Kim al Congresso: «Non attaccheremo per primi» di Alessandra Colarizi 

Si è concluso lunedì il Congresso del Partito dei Lavoratori nordcoreano cominciato venerdì scorso a Pyongyang, presso la Casa della Cultura. Kim Jong-un è diventato presidente del Partito, ha annunciato un piano quinquennale per rilanciare l’economia e ha confermato lo status di «potenza nucleare responsabile» rivendicato dalla Corea del Nord. Intanto la stampa internazionale osserva tutto da lontano e quando non gradita viene messa alla porta.

Il telefono senza fili contro Sonia Gandhi nel caso Finmeccanica di Matteo Miavaldi 

In periodo di campagna elettorale, il caso degli elicotteri AgustaWestland (controllata Finmeccanica) sta esplodendo nuovamente investendo l’Indian National Congress (Inc) di Sonia Gandhi, al centro di accuse decisamente sproporzionate rispetto a quanto di concreto si trova nelle carte del Tribunale di Milano. Che i politici del Bharatiya Janata Party (Bjp) citano sommariamente senza spiegare un bel niente.