La stampa governativa ammette l’esistenza delle “black jails”

In by Simone

L’esistenza delle cosiddette “black jail” sembra ufficialmente sdoganata: perfino la rivista governativa Liaowang (Outlook), ne ha scritto. L’articolo inoltre è stato riportato dall’agenzia governativa ufficiale, la Xinhua. Per gli attivisti e le associazioni dei diritti umani, questo potrebbe essere un segnale di disponibilità da parte della dirigenza comunista di riconoscere apertamente un problema a lungo negato, come se quei posti non esistessero. "Hanno sempre categoricamente negato l’esistenza di queste prigioni. Questa è la prima volta che un funzionario, di alto livello rivista riconosce che esistono" ha detto Wang Songlian, coordinatore della Chinese Human Rights Defenders all’agenzia AP.
Le prigioni nere nel corso del tempo, sono state ampiamente documentate dai media stranieri, associazioni, ma anche bloggers cinesi: solitamente ci finiscono i petizionisti, persone che arrivano dalle località più remote della Cina per porre al governo diatribe spesso legate a infortuni, mancati pagamenti, comportamenti scorretti di funzionari locali, espropri di terra, casi di corruzione. Giunti a Pechino, i petizionisti vengono spesso prelevati già al loro arrivo alla stazione e portati in queste sorte di prigioni, da dove vengono poi rimandati a casa.
Il governo cinese ha più volte insistito sul fatto che questi luoghi non esisterebbero. Due settimane fa, il portavoce del ministero degli esteri Qin Gang ha categoricamente respinto un rapporto di Human Rights Watch sui centri di detenzione. Mercoledì scorso, il ministero degli Esteri e ministero della Sicurezza pubblica hanno rifiutato di commentare gli articoli e le domande su questi centri di detenzione.
"L’articolo della rivista Outlook può essere visto come un riflesso diretto del processo decisionale all’interno del partito centrale e va certamente considerato con attenzione", ha detto David Bandurski, un esperto di media cinesi presso l’Università di Hong Kong. "Quindi è giusto dire che le élite del partito stanno cercando di inviare un messaggio attraverso questa uscita pubblica che riconosce l’esistenza di questi centri di detenzione temporanea".
Mentre il governo non ha mai riconosciuto le carceri nere, il premier Wen Jiabao a marzo aveva sottolineato come il sistema delle petizioni fosse da migliorare, specie in questo periodo di crisi economica.

[foto da nimg.sulekha.com]