India – L’era degli ospedali halal

In by Simone

Il Global Health City di Chennai è il primo ospedale indiano halal, ovvero conforme alla legge islamica. Una scelta dettata dal fiorente mercato di pazienti stranieri islamici che si recano in India per essere curati. Menù halal, televisione araba e rispetto per le norme prescritte nel Corano.
Non più solo cibi, ristoranti, cosmetici e prodotti per l’igiene personale. In India, da ieri, l’etichetta halal è sbarcata nell’industria ospedaliera, puntando sul fiorente mercato del turismo sanitario proveniente da paesi islamici.

Letteralmente halal, in arabo, significa “lecito” e si riferisce ad ogni cosa che a un musulmano osservante – ovvero che segua la sharia, la legge islamica – è permesso fare.

In India, dove la popolazione musulmana si aggira intorno al 14 per cento del totale, le certificazioni ed etichette halal sono molto comuni nei prodotti di ogni giorno e garantiscono al consumatore che la catena di produzione per arrivare al prodotto finito che ha in mano ha osservato tutte le norme prescritte nel Corano.

Ad esempio, nei ristoranti halal non viene servita carne di maiale e il processo di macellazione delle altre carni avviene secondo un rito preciso: si sgozza l’animale in nome di Allah, lo si appende a testa in giù rivolto verso La Mecca e si fa colare il sangue. Ovviamente, in tali ristoranti, non vengono serviti alcolici.

Lunedì scorso, racconta il Times of India, il complesso ospedaliero Global Health City di Chennai, un centro privato super specializzato pensato per una clientela decisamente facoltosa, ha ricevuto il marchio halal dalla sezione indiana della Halal Development Corporation, istituzione di certificazione indipendente riconosciuta dal governo di Delhi che si occupa di garantire la genuinità dei prodotti in commercio in India secondo la sharia.

Il dottor K. Ravindranath, presidente del Global Hospitals Group, ha spiegato in una conferenza stampa: “Abbiamo una grande tradizione di servizi ospedalieri in India e ciò significa che sappiamo come prenderci cura dei nostri pazienti. Le tecnologie delle quali disponiamo sono perfette per i pazienti provenienti dall’estero, tutto ciò che dobbiamo fare è capire la loro cultura e le loro usanze, così che possiamo soddisfarli al meglio e farli sentire davvero a casa”.

Oltre alla missione multiculturale, il Global Health City halal mira ad attirare maggiormente una clientela estera che dai paesi islamici del sud-est asiatico a quelli del Golfo si rivolge sempre più alle strutture ospedaliere private indiane.

L’ospedale di Chennai ha dovuto allinearsi agli standard indicati da Halal India, ovvero servire menù halal ai pazienti musulmani, disporre sale per la preghiera del venerdì ed indicare in ogni stanza in quale direzioni si trovi La Mecca.

Inoltre, riporta Halal Focus, il Global City Health si doterà di personale “attento e preparato nella lingua, cultura ed aspettative di pazienti provenienti dal mondo islamico”, oltre ad inserire canali arabi nel pacchetto delle tv satellitari predisposte in ogni camera.

Il mercato dei pazienti musulmani in India è in forte crescita, e presto altri grandi poli ospedalieri privati nazionali – come Apollo e Fortis – potrebbero seguire l’esempio del Global Hospitals Group.

Secondo i dati del 2010 del Ministero del Turismo, quasi 160mila pazienti stranieri si sono recati in India con una medical visa per sottoporsi a cure specializzate, in particolare trattamenti cardiaci ed ortopedici. Solo un anno prima erano poco più di 112mila.

Il dato interessante è che di questi malati migrati nelle strutture ospedaliere indiane all’avanguardia, oltre il 75 per cento provengono da paesi islamici, in particolare dal medioriente, alimentando un giro d’affari che secondo le previsioni nel 2015 dovrebbe superare la cifra record di 9,5 crore (1,37 miliardi di euro).

Diciamo sempre ai pazienti musulmani che serviamo carne halal, ma credo sarebbero più tranquilli se in presenza di una certificazione” ha spiegato il dirigente esecutivo per i pazienti internazionali del Global Hospital Group, Vireesh Singh.

Ora, con un bollino, i degenti musulmani possono stare tranquilli. 

[Foto credit: chennai.olx.in]