In Cina e Asia – Narendra Modi a Xi’an

In by Simone

Oggi è iniziata la visita di tre giorni del premier indiano Modi in Cina: sul piatto contratti per dieci miliardi di dollari. È tutto pronto per una serie tv animata con protagonista Deng Xiaoping, mentre il portale Baidu sta aiutando il Nepal con una proposta promozionale dal basso. L’uccisione di un panda ha portato a 10 arresti in Cina e in Corea del Sud si ritorna a parlare dello stress tra i militari di leva.
CINA – Arriva il primo ministro indiano Modi

La visita di Modi in Cina partirà da Xi’an. È raro che la leadership cinese accompagni gli ospiti di alto livello fuori Pechino, ma la vista di tre giorni del premier indiano sarà condita da fasi altamente simboliche per il soft power delle due nazioni. “Il presidente Xi mi ha invitato nella sua città natale” ha scritto Modi sul suo profilo Weibo aperto per l’occasione.

Xi’an, recitano i media di stato cinesi, simbolizza i rapporti storico-culturali tra le due potenze asiatiche. Nella seconda metà del primo millennio era la capitale multiculturale dell’impero, estremo orientale della Via della Seta. Qui passavano mercanti e religiosi, da qui il buddhismo che era nato in India fu portato nell’ex Impero di mezzo.

Domani a Pechino, Modi incontrerà il suo corrispettivo Li Keqiang. Insieme guarderanno performance di taiqichuan e di yoga e firmeranno accordi per dieci miliardi di dollari. Gli scambi commerciali tra le due potenze ammontano già a 70 miliardi di dollari, ma l’India ha tutto l’interesse a penetrare maggiormente nel mercato cinese.

CINA – Il ritorno di Deng Xiaoping (sugli schermi)

L’architetto della Nuova Cina sarà sul grande schermo da venerdì prossimo in forma di documentario animato. Il discusso leader che riformò la Cina attraverso le politiche di riforme e apertura e che fu il primo a visitare gli Stati Uniti d’America nel 1979, sarà anche il primo ad apparire sul grande schermo in forma di cartone animato superando una reticenza dei leader del Pcc a farsi rappresentare in maniera stilizzata o caricaturale. Secondo il quotidiano Beijing News, l’animazione è stata creata da un ventiquattrenne e avrebbe ricevuto il nulla osta della famiglia Deng.

CINA – Nepal in 3D

Il terremoto del 25 aprile in Nepal non ha solo provocato oltre 8mila vittime. Ha anche distrutto migliaia di case e siti di interesse storico e archeologico. Così Baidu, il Google cinese, ha deciso di aiutare la ricostruzione alla sua maniera. Invece dei soldi userà le sue tecnologie. Con la campagna See You Again, Kathmandu, chiede agli internauti di tutto il mondo di caricare online e foto del Nepal prima del terremoto.

Dal 29 aprile ne sono state già raccolte 42mila e otto siti sono stati ricostruiti in 3D per il 70 per cento. Lo scopo è quello di creare un video che permetterà ai turisti del futuro di visitare, almeno virtualmente, i monumenti oggi in rovina.

CINA – Dieci arresti per la morte di un panda

Il panda è uno dei simboli nazionali della Cina, l’uccisione di un esemplare può portare condanne fino a venti anni di reclusione. Fino a qualche anno fa poteva essere punito anche con la morte. La polizia ha arrestato ieri 10 persone che avevano ucciso un esemplare di panda gigante e venduto carni e pelli nella provincia sud occidentale dello Yunnan. Il panda giagante è una specie a forte rischio di estinzione e solo 1864 esemplari sono stati recentemente censiti in Cina.


Corea del Sud – Nuovi morti durante la leva

Un riservista sudcoreano ha aperto il fuoco contro i commilitoni, uccidendone due e ferendone tre. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza, che solleva il dibattito sulla leva obbligatoria nel Paese ancora in stato di guerra con il Nord. Ieri intanto Amnesty International ha esortato Seul a scarcerare le centinaia di obiettori che si oppongono alla leva.

Filippine – Rogo in uno stabilimento a Manila: 72 i morti

È salito a 72 morti il bilancio delle vittime del rogo divampato ieri in una fabbrica di scarpe nella periferia di Manila. La polizia indaga sulle responsabilità. I lavoratori parlano delle difficili condizioni lavorative e della carenza negli standard di sicurezza.

Il capo della polizia, Leonardo Espina, ha garantito che ci saranno incriminazioni. L’incendio è scoppiato per via di alcuni prodotti chimici che hanno preso fuoco vicino all’entrata dello stabilimento. La maggior parte delle vittime è morta per soffocamento a causa dei fumi della combustione della plastica e degli agenti chimici.

[Foto credit: scmp.com; sammyboy.com]