In Cina e Asia – Il nodo del corridoio economico sino-indiano

In by Gabriele Battaglia

Diplomazie cinese e indiana a confronto per sciogliere il nodo del corridoio economico che dovrebbe collegare il Xinjiang al Beluchistan. Dopo il rinvio del processo a Zhou Yongkang, potrebbe arrivare il momento della resa dei conti sull’anticorruzione tra Xi Jinping e Jiang Zemin. Giustiziato il numero due della Difesa nordcoreana. Inchiesta per l’omicidio di un petizionista. I convertiplani Mv-22 saranno spostati da Okinawa alla base di Yokota alle porte di Tokyo entro il 2017. INDIA-CINA – Il corridoio conteso (e non solo)

Prima della visita di Modi a Pechino, che comincerà domani, le diplomazie cinese e indiana sono alle prese con un grattacapo mica da ridere: il previsto corridoio economico che dovrebbe collegare li Xinjiang cinese al porto di Gwadar, nel Beluchistan pakistano, passa attraverso quello che Delhi chiama “il Kashmir occupato dal Pakistan” e l’India non vuole assolutamente sentir parlare di un’iniziativa che di fatto ratificherebbe il possesso dell’area da parte di Islamabad.
Abbiamo ascoltato su questo e altri problemi sino-indiani l’ex ambasciatore indiano a Pechino T.C.A. Rangachari, che ci ha spiegato la “filosofia” della politica estera indiana in tutta l’area.

INDIA – Anticorruzione: resa dei conti? 

Il processo a Zhou Yongkang è stato rinviato e Wang Qishan, il “savonarola” a capo della commissione di ispezione e disciplina, ha dovuto rilanciare la campagna anticorruzione in Zhejiang, dove in teoria era già stata fatta piazza pulita.
Alcuni analisti pensano che siamo alla resa dei conti per quanto riguarda la persecuzione delle “tigri” (i funzionari di alto livello) e l’ex numero uno del potere cinese, Jiang Zemin, si sarebbe messo di mezzo per mettere fine alla grande purga. Xi Jinping si gioca tutto sull’eliminazione delle vecchie consorterie, ma il 90enne Jiang Zemin è ancora potentissimo.

COREA DEL NORD – Giustiziato il ministro della Difesa ?

[Update]
Contrariamente a quanto affermato davanti ai parlamentari sudcoreani, poi riportato dall’agenzia ufficiale Yonhap, i servizi segreti di Seul hanno detto di non aver conferma dell’esecuzione di Hyon. Al momento si parla quindi di purga interna al regime.

Ore 16
Secondo quanto rivelato dai servizi segreti sudcoreani, il ministro della Difesa nordcoreano e capo delle forze armate è stato giustiziato con l’accusa di tradimento. I dettagli rivelati dalle barbe finte di Seul ai parlamentari si rifanno al filone delle esecuzioni condotte con metodi poco ortodossi di cui spesso è accusato il regime.
Hyon Yong-chol, reo di essersi appisolato durante una parata e di aver mancato di rispetto a Kim Jong Un, sarebbe infatti stato giustiziato con l’artiglieria contraerea. Sebbene l’intelligence sudcoreana abbia dato prova in passato di carenze nel capire cosa avviene a Nord del 38esimo parallelo, resta comunque la fonte con maggiori informazioni.  Il mese scorso gli stessi servizi avevano dato notizia di almeno altri 15 alti ufficiali del regime mandati a morte.

CINA – Omicidio sotto inchiesta 

Potrebbe essere un petizionista l’uomo ucciso dalla polizia a inizio maggio nella stazione di Harbin. Xu Chunhe, 54 anni, era stato fermato prima di salire su un treno, picchiato e quindi ucciso con un’arma da fuoco, secondo quanto riporta l’avvocato della famiglia, che denuncia la polizia e afferma che Xu voleva portare a “un’istanza superiore” un caso che lo riguardava.
La vicenda è significativa perché somma due problemi: quello dei petizionisti – persone che non trovando giustizia a livello locale “migrano” verso corti di livello superiore per esporre il proprio caso – e quello della polizia che gira sempre più armata nelle stazioni, dopo il massacro di Kunming di un anno fa. La novità, questa volta, è che il ministero di Pubblica Sicurezza ha ordinato un’inchiesta sulla vicenda.

GIAPPONE – Spostare il "problema Okinawa" a Tokyo

Foto credit: airforcetimes.com

La decisione fa già discutere: il governo giapponese ha intenzione di spostare i convertiplani Mv-22 Osprey dalla base di Futenma a Okinawa, al centro di una controversia sulla presenza Usa da 20 anni, nella base militare Usa di Yokota, a pochi chilometri dalla capitale Tokyo, entro il 2017.
Il problema è lo stesso: ancora una volta i velivoli verranno utilizzati in una zona a alta densità residenziale. Più che risolvere il problema di Okinawa il governo giapponese sembra volerlo spostare soltanto geograficamente. E dare priorità ai bisogni strategici degli Usa.

[Foto credit: nytimes.com]