In Cina e Asia – I criptofurti nordcoreani passano per la Cina

In Notizie Brevi by Gian Luca Atzori

Lunedì, due cittadini cinesi sono stati accusati dal dipartimento di Giustizia americano di aver riciclato più di 100 milioni di dollari sottratti a livello internazionale da crypto hacker nordcoreani. Le criptovalute – ottenute attraverso furti commessi tra il dicembre 2017 e l’aprile 2019 – sono state riciclate utilizzando centinaia di transazioni automatizzate per impedire agli investigatori di rintracciarne la fonte. Il bottino sarebbe poi stati utilizzato per contribuire a pagare le infrastrutture utilizzate da Pyongyang proprio per lanciare attacchi informatici. L’episodio rafforza la posizione di quanti accusano la Cina di aiutare il regime di Kim Jong-un a evadere delle sanzioni internazionali

Chi sono gli hacker nordcoreani?

Hanno derubato $81 milioni di dollari custoditi dalla Federal Reserve americana e appartenenti alla Banca Centrale del Bangladesh, trasferendo i fondi tra Sri Lanka e Filippine per poi occultare le proprie tracce. Proprio come in in una vera rapina in banca hanno atteso il momento giusto, il fine settimana, per bloccare le stampanti e i registri dell’istituto bengalese, avviando transazioni illecite per un valore di $850 milioni. Oggi si calcola che circa il 7% dello stretto Pil nordcoreano (2 miliardi su 28) sia frutto di operazioni di hackeraggio. Circa 20 anni fa, i piani del presidente Kim Jong-il ambivano abbastanza apertamente alla falsificazione di denaro e alla creazione di “super-bancanote” con due principali intenti: sabotare l’imperialismo americano e finanziare il regime. Si calcola che Pyongyang fatturasse circa 15 milioni l’anno dalla contraffazione. Nella prima decade del 2000, l’intelligence americana promosse una campagna anti-frode internazionale coinvolgendo oltre 130 paesi e volta a smascherare questi traffici. Nel 2008, un agente dell’Fbi dichiarava di non aver più vista traccia delle super banconote nordcoreane. Questo perché l’influenza dell’erede al trono Kim Jong-un si accresceva, escogitando modi più profittevoli e innovativi di realizzare le ambizioni paterne. In quegli anni un esercito di hacker, sotto forma di studenti o diplomatici venivano formati nelle migliori università degli Stati Uniti per poi dislocarsi e operare in diverse zone del mondo (la maggioranza in Cina). Qualche anno dopo, le nuove leve nord-coreane erano già degli abili esperti coinvolti in intrusioni alla Sony, nel furto di documenti segreti a Seul o nella rapina alla Banca Centrale del Bangladesh. Tra gli obiettivi della guerra informatica di Pyongyang ci sono anche la Banca Mondiale, grandi istituti finanziari e le principali banche centrali del Sud America e del Sud Est Asiatico. [fonte: Reuters, Wired]

Covid-19: Tutti i paesi in cui ci sono restrizioni per provenienti dall’Italia

Il passaporto italiano è sempre stato considerato uno dei “migliori al mondo” in quanto permette l’acceso a ben 187 paesi, parecchio se pensiamo che ci sono paesi come gli Emirati Arabi che possono visitare facilmente soltanto 8 paesi. Ad oggi, infatti, la situazione si è drammaticamente ribaltata. L’Italia è il terzo paese al mondo per numero di casi riscontrati (2502 infetti e 79 decessi) e sono numerosi gli stati che stanno imponendo restrizioni per i provenienti dal nostro paese o dalle zone infette, tra cui la stessa Cina.

– Controlli termici, sanitari, a campione e/o possibile quarantena: Afghanistan, Algeria, Argentina, Bangladesh, Croazia, Ecuador, Egitto, Germania, Stati Uniti, Sud Africa, Tailandia, Regno Unito, Irlanda, Australia.
– Quarantena obbligatoria: Hong Kong, Uzbekistan, San Marino (per chi proviene da zone infette)
– Sospensione alcuni voli: Antigua, Brasile, Georgia, Montenegro, Oman, Repubblica Domenicana
– Divieto accesso / sopensione totale voli: Angola, Arabia, Cina, El Salvador, Israele, Kuwait, Libano, Madagascar, Mauritius, Mongolia, Singapore, Tagikistan, Trinidad e Tobago. [fonte: Quality Travel, Guardian]

Coronavirus. Gli scienziati spiegano perché cani e gatti non possono contrarlo

Se cani e gatti non possono contrarre il virus, perché un cane ad Hong Kong è risultato positivo? Questa domanda è stata al centro di un acceso dibattito sulla possibilità per gli animali domestici di poter contrarre e diffondere il Covid-19. In questi ultimi tempi migliaia di animali in tutta la Cina sono stati abbandonati per diversi motivi, tra cui anche il timore di contagio, mentre in tutto il mondo si vedono persone disporre la mascherina al proprio cane. Gli scienziati sembrano tuttavia essere finalmente d’accordo. Il fatto che un cane possa risultare positivo al Coronavirus non significa che ne sia infetto. Il patogeno può infatti vivere sulle superfici, su animali o su oggetti. Per Sheila McClelland, fondatrice di Lifelong Animal Protection (LAP), “le prove correnti mostrano che un cane rischia di propagare il virus quanto oggetti inanimati, quali le maniglie delle porte. [fonte: CNN]

Mulan: La Disney scarta un personaggio perché “sessista”

Nel film d’animazione del 1998, il Generale Li Shang creava un forte legame con l’alter-ego maschile di Mulan, il guerriero Ping. Una volta scoperta la vera identità, sarebbe sbocciato l’amore. Tuttavia, per il produttore Jason Reed, “nell’era del movimento MeToo, avere un ufficiale superiore che è anche l’interesse sessuale del personaggio era scomodo e non ci sembrava appropriato.” Per questo, nel nuovo lungometraggio in uscita nelle sale il 27 marzo, il nuovo amore dell’eroina non sarà un superiore ma un suo pari. Nel mentre sui social si scatenano le ire dei fan, i quali non trovano nulla di sessista nel personaggio di Li Shang ne pensano che abbia abusato del proprio potere per attrarre a se la guerriera.[fonte: BBC]

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