In Cina e Asia – Coronavirus : perdite di 144 miliardi di dollari in una settimana

In Notizie Brevi by Sharon De Cet

Il nuovo anno lunare è iniziato, ma quest’anno i consumi e le celebrazioni sono diminuiti a causa dell’epidemia di coronavirus. Gli economisti hanno infatti stimato perdite di 144 miliardi di dollari in una sola settimana, a causa dei cittadini che sono stati costretti a rimanere a casa, cancellare i viaggi ed evitare le riunioni familiari, facendo cosi colare a picco i benefici per il settore dei servizi.
Alcune catene alimentari e di ristorazione hanno chiuso provvisoriamente tutti i loro punti vendita. Allo stesso modo, il settore immobiliare ha congelato la riscossione delle quote di locazione per il mese di febbraio per le famiglie e per le imprese localizzate nelle zone dove il virus si è manifestato con più veemenza. Il coronavirus ha avuto un impatto nefasto anche sui libri contabili dell’industria cinematografica, che ha cancellato tutte le anteprime previste per il nuovo anno, inficiando a sua volta sui benefici dell’industria del turismo, che tra tutte sta subendo le peggiori conseguenze delle cancellazioni di trasporti e degli eventi culturali. Alcuni economisti stimano che l’epidemia di coronavirus causerà complessivamente una perdita di PIL compresa tra gli 0,7 e gli  1,1 punti percentuali, anche sei tempi non sono ancora maturi per prevedere l’estensione dell’epidemia e la capacità del mercato cinese di adattarsi alla nuova situazione.[fonte:Caixin, Caixin]

Nazioni Unite : il summit sulla biodiversità di Kunming si terrà in Italia

Dal 24 al 29 febbraio l’Italia ospiterà il summit delle Nazioni Unite sulla biodiversità, dopo che la rapida diffusione del coronavirus ha costretto le autorità a spostare la riunione inizialmente prevista a Kunming. L’incontro della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) fungerà da riunione preparatoria per il più importante vertice della COP15, presieduto dalla Cina e previsto per Ottobre 2020 sempre a Kunming, nello Yunnan. Secondo quanto riportato dalla bozza già stilata dalla commissione sulla biodiversità, le Nazioni Unite sperano di approvare un accordo che permetterà di proteggere almeno il 30% delle terre e dei mari del mondo entro il 2030, al fine di limitare la proliferazione di specie invasive e di fermare la distruzione degli habitat naturali e preservare la biodiversità. Gli esperti auspicano che le circostanze in cui si svolgerà il summit di Roma possano rappresentare un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche della COP15, focalizzandosi in particolare sulle conseguenze che il commercio internazionale ed il consumo di specie selvatiche hanno sulla biodiversità e sulla salute umana, nella speranza che la Cina possa ad ottobre assumere nuovamente la leadership del summit. [fonet: ClimateChangeNews]

Il coronavirus mette a dura prova Wenzhou

Le autorità di Wenzhou, la città con il maggior numero di casi di coronavirus al di fuori della provincia di Hubei, hanno imposto rigide restrizioni alla circolazione delle persone. Secondo le nuove norme, 46 delle 55 arterie principali della città sono state chiuse al traffico e solo una persona per ogni nucleo familiare può, ogni due giorni, partire per acquistare ciò che è necessario. Le eccezioni alla norma sono minime: la libera circolazione è infatti garantita solo a coloro che richiedono cure mediche e agli impiegati che forniscono servizi pubblici di base, tra cui i medici ed i soccorritori. Wenzhou è uno dei più grandi centri d’affari e polo economico del settore privato cinese, ma la sua florida economia deve ora affrontare la sfida della lotta al coronavirus. Infatti, secondo quanto riportato dalle autorità locali intervistate dal South China Morning Post, le dure restrizioni imposte alla libera circolazione hanno completamente paralizzato la città, creando seri problemi di approvvigionamento di beni e servizi. Sebbene le autorità abbiano assicurato che le riserve alimentari sono ancora abbondanti, il personale sanitario di Wenzhou lamenta una carenza di materiale medico. Per ottimizzare le risorse mediche, la logistica e limitare il propagarsi del coronavirus, le autorità sanitarie di Wuhan hanno designato 9 ospedali atti a trattare i 265 casi già confermati, mentre altre strutture sanitarie si occuperanno di monitorare i 180.000 residenti di Wenzhou che sono stati recentemente in visita a Wuhan. [fonte: SCMP]

La Medicina Tradizionale cinese come rimedio al coronavirus

Venerdì scorso l’agenzia di stampa cinese Xinhua ha annunciato che due istituti di ricerca statali hanno scoperto che una medicina tradizionale cinese, nota come Shuanghuanglian, potrebbe inibire il coronavirus. La notizia arriva dopo che la National Health Commission cinese ha richiesto a tutte le istituzioni mediche nazionali di promuovere attivamente il ruolo della medicina tradizionale cinese (MTC) nel trattamento del coronavirus nel quadro di un più ampio sforzo governativo volto a rafforzare il settore sanitario del paese e colmare le lacune nei regimi assicurativi nazionali. Sebbene questa politica sembri aver portato i suoi frutti, permettendo nel 2018 anche l’inclusione della MTC nel libro ufficiale dell’OMS, sembra che in seno al partito esistano ancora alcuni detrattori. Infatti, dei portavoce del governo intervistati sabato scorso dal People’s Daily hanno sottolineato che l’inibizione dei sintomi non equivale alla guarigione, ricordando ai cittadini di preferire sempre i medicinali prescritti dalle autorità sanitarie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ribadito che finora non vi è alcun farmaco in grado di prevenire o curare il coronavirus, nonostante nell’area di Wuhan alcuni cittadini abbiano risposto positivamente alle somministrazioni di Shuanghuanglian. [fonte:CNN]

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