In Cina e Asia – Cop26: Xi chiede soluzioni concrete, ma nessuna novità in vista

In Notizie Brevi by Sabrina Moles

I titoli di oggi:

  • Cop26: la Cina chiede soluzioni concrete, ma nessuna novità in vista
  • Elezioni in Giappone: si dimette il leader dell’opposizione
  • Disneyland Shanghai blocca i visitatori per testarli contro il Covid19
  • La Cina punta al patto multilaterale per l’economia digitale
  • Il metaverso minaccia la Cina

 

Cop26: la Cina chiede soluzioni concrete, ma nessuna novità in vista

Come già annunciato in precedenza, il presidente cinese Xi Jinping è il grande assente al tavolo del summit di Glasgow sul clima. L’appello di Xi arriva, quindi, in una nota scritta inviata ai leader mondiali riuniti per due giorni di discussione sulle soluzioni contro la crisi climatica, dove al suo posto presenzia il ministro degli Esteri Wang Yi. Al momento la Cina non ha rivelato nessun nuovo obbiettivo, ma il presidente ha confermato che il paese si sta muovendo per abbattere le emissioni di energia, industria, edilizia e trasporti attraverso nuove politiche e incentivi fiscali.

Nel suo messaggio Xi ha affermato che “i paesi sviluppati non dovrebbero solo fare di più, ma dovrebbero anche aiutare i paesi in via di sviluppo a fare meglio”. Un concetto già espresso in passato dal leader cinese, e rimarcato anche in occasione del G20 appena conclusosi a Roma. Non sono mancate le critiche da parte di Washington, che chiede a sua volta azioni concrete da parte dei grandi inquinatori. Posti vacanti anche per il presidente russo Vladimir Putin, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro e il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. [Fonte: SCMP]

Disneyland Shanghai blocca i visitatori per testarli contro il Covid19

Una giornata da ricordare (o forse da dimenticare) quella di domenica 31 ottobre: ben 34 mila i visitatori di Disneyland a Shanghai si sono trovati rinchiusi nel parco divertimenti fino a notte fonda, dopo che le autorità sanitarie hanno chiesto un test di massa dopo aver rilevato un solo contagio nella metropoli. L’esito ha confermato che nessuno dei presenti era stato contagiato dal virus, ma ai malcapitati – trasportati a casa a bordo di 220 autobus – è stato imposto l’autoisolamento per altri due giorni in attesa dell’esito del tampone molecolare. Il caso di Covid19 che ha fatto scattare i controlli a tappeto riguarda a una donna arrivata da Hangzhou, che ancora non è chiaro se fosse entrata nel parco divertimenti.

Quanto accaduto a Shanghai è sintomatico di come la Repubblica Popolare continui ad affrontare la pandemia, ovvero puntando tutto sulla strategia dei contagi zero. Le misure draconiane volute dal governo sembravano pronte alla svolta con i primi annunci sulla gestione delle Olimpiadi invernali di Pechino, ma l’aumento dei contagi in tutto il paese sta tornando a preoccupare il Partito. Di conseguenza, e per un pugno di casi, città intere chiudono in attesa dei risultati dei test su decine di migliaia di cittadini, mentre a molti viene bloccato l’accesso a mezzi di trasporto e altre città se provengono da zone considerate “a rischio”. A oggi sono oltre 480 i casi identificati, di cui alcuni legati alla variante Delta. [Fonte: Bloomberg]

La Cina punta al patto multilaterale per l’economia digitale

Il ministero del Commercio cinese ha affermato lunedì 1 novembre che la Cina ha ufficialmente fatto domanda per entrare nella Digital Economy Partnership Agreement (Depa). L’accordo multilaterale punta a stimolare la cooperazione in materia di economia digitale e coinvolge Singapore, Nuova Zelanda e Cile. Anche il Canada ha espresso l’interesse ad aderirvi. Si tratta del secondo accordo potenzialmente vantaggioso a cui Pechino chiede di accedere, dopo che la domanda per l’ingresso nella Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership (Cptpp) ha visto la Repubblica Popolare correre contro Taipei.

La conferma della richiesta di ingresso nella Depa arriva solo poche ore dopo il messaggio del presidente cinese Xi Jinping ai leader mondiali riuniti nel G20 di Roma, dove affermava che “la Cina attribuisce grande importanza alla cooperazione internazionale sull’economia digitale, ed è pronta a lavorare con tutte le parti per uno sviluppo sano e ordinato dell’economia digitale”. Nel comunicato Xi invitava i paesi a discutere e sviluppare regole internazionali per la governance digitale capaci di rispettare gli interessi di tutti gli attori coinvolti, chiedendo misure per evitare discriminazioni e disuguaglianze. [Fonte: SCMP]

Il metaverso minaccia la Cina

Un articolo scientifico pubblicato dal think thank China Institutes of Contemporary International Relations (Cicir) poche ore dopo l’annuncio del rebranding di Facebook ha già fatto notizia. L’istituto di ricerca, affiliato al Ministero della Sicurezza di Stato cinese, denuncia i rischi per la sicurezza nazionale apportati dalle “caratteristiche tecnologiche” e dai “modelli di sviluppo” legati alle realtà virtuali del futuro. Tra questi, il think thank denuncia la deriva verso l’egemonia tecnologica, che potrebbe trascinare il sud globale verso la dipendenza totale dai paesi sviluppati. Nel dettaglio, il paper vede come un rischio il ruolo del metaverso nell’omologare il pensiero politico, sottoponendo nuovi interrogativi sulla sicurezza politica e culturale di un paese. Non ultimo arriva il rischio sociale, che secondo i ricercatori colpirà le fasce di popolazioni più deboli e favorirà forme di illegalità alternative.

Ma nell’elaborato non ci sono solo spunti negativi. “Mentre il metaverso attraversa i confini nazionali, i suoi problemi e le sue sfide diventeranno potenziali argomenti della futura politica internazionale“, affermano i ricercatori. “Potrebbero esserci lacune normative in settori come l’antiriciclaggio, le sanzioni, la supervisione finanziaria e la protezione dei diritti di proprietà intellettuale, e questo spingerà la comunità internazionale a esplorare la cooperazione”. [Fonte: SCMP]

Elezioni in Giappone: si dimette il leader dell’opposizione

Inizia la prima fase di assestamento del post elezioni per la camera bassa in Giappone, dopo che la corsa alle urne di domenica ha confermato il primato del partito di maggioranza, il partito Liberaldemocratico (Ldp) a cui appartiene in premier Fumio Kishida. Scontenta invece l’opposizione che, nonostante fosse riuscita ad arrivare unita al voto (cosa non scontata nel panorama politico nipponico) ha ottenuto meno seggi di quanti ne avesse in precedenza. Per questa e altre ragioni il leader del maggiore partito d’opposizione Yukio Edano ha annunciato martedì 2 novembre le sue dimissioni. Il partito Costituzionale democratico (Cdp) dovrà quindi eleggere un nuovo leader per arrivare preparato alle elezioni per la camera alta, che si terranno nell’estate 2022.

Cambiano i primi ruoli anche all’interno dello Ldp: Fumio Kishida ha scelto il ministro degli Esteri Toshimitsu Motegi come suo vice all’interno della gerarchia del partito. Motegi sostituirà l’attuale segretario liberaldemocratico Akira Amari, che ha dato le dimissioni subito dopo aver perso il suo distretto: un caso raro, soprattutto per una figura che è sempre stata molto influente e su cui Kishida puntava per gestire al meglio il suo partito e ripartire da alcune tematiche chiave (soprattutto nucleare e sicurezza economica). [Fonti: Nikkei, Reuters]

A cura di Sabrina Moles