In Cina e Asia-Cina: nuovo piano quinquennale per le infrastrutture di trasporto

In Notizie Brevi by Serena Console

I titoli di oggi:

  • Cina: nuovo piano quinquennale per le infrastrutture di trasporto
  • Avvocato per i diritti umani arrestato per incitamento alla sovversione
  • Apre un nuovo centro di ricerca del pensiero economico di Xi Jinping
  • Il Covid riaccende il dibattito sulle diseguaglianze sociali in Cina
  • Il ruolo politico dell’archeologia cinese
  • L’Asean è preoccupata per le rivendicazioni cinesi delle Four Sha

 

Davanti alle incertezze del futuro, la Cina punta ancora una volta sulle infrastrutture di trasporto. Secondo un nuovo piano quinquennale annunciato martedì dal Consiglio di Stato, a fare la parte del leone saranno le linee ad alta velocità, che devono raggiungere una lunghezza totale di 50.000 chilometri entro il 2025. Nello specifico le ferrovie con una velocità pari a 250 chilometri orari ci si attende arriveranno a coprire il 95 per cento delle città con una popolazione superiore ai 500.000 abitanti. A beneficiare dei nuovi investimenti saranno anche le reti metropolitana e autostradale, destinate a raggiungere i 10 mila e 19 mila chilometri.  Come precedentemente annunciato, la sostenibilità dei mezzi di trasporto si conquista un posto di primo piano nell’agenda dei policymaker, con un obiettivo del 72 per cento per gli autobus alimentati a nuova energia, e una riduzione del 5 per cento delle emissioni generate dal settore.Il documento sollecita anche una maggiore standardizzazione nella raccolta, elaborazione e nell’utilizzo dei dati di trasporto, prevenendo al contempo “l’espansione disordinata” del ride-hailing.

Avvocato per i diritti umani arrestato per incitamento alla sovversione

Ennesima stretta sugli attivisti cinesi. Xie Yang, un avvocato per i diritti umani, è stato arrestato con l’accusa di “incitamento alla sovversione del potere statale” e di “aver provocato litigi e provocato guai”, un’accusa generica spesso usata contro dissidenti e attivisti. L’avvocato, 49 anni, è stato arrestato la scorsa settimana a Changsha, nella provincia dell’Hunan. Da allora, la moglie Chen Guiqiu, che vive negli Usa, non ha avuto più notizie dell’uomo fino allo scorso lunedì, quando ha ricevuto una nota dalla polizia in cui si precisavano le cause della detenzione. L’avvocato è finito in carcere dopo aver cercato di mettersi in contatto con Li Tiantian, la 29enne ricoverata in un ospedale psichiatrico dopo aver preso le difese di un’insegnante che ha messo in discussione il numero delle vittime del massacro di Nanchino del 1937. La moglie dell’attivista ha respinto le accuse mosse nei confronti di Xie, raccontando ai media anche che le forze dell’ordine hanno portato via due computer e una cassaforte dall’abitazione dell’uomo. Xie ha curato spesso casi politicamente delicati, assistendo cristiani e numerosi attivisti, alcuni dei quali coinvolti nelle proteste pro-democrazia di Hong Kong. Ma è stato anche  uno degli oltre 200 avvocati e difensori dei diritti umani vittime della cosiddetta “repressione del 709”, una campagna avviata il 9 luglio 2015. Ma Xie è l’ultimo di una lunga lista di attivisti detenuti. Un altro avvocato per i diritti umani, Yang Maodong, è stato arrestato la scorsa settimana perché sospettato di “incitamento alla sovversione del potere statale”. La sua detenzione è divenuta più dura dopo la morte di sua moglie avvenuta negli Stati Uniti a causa di un cancro. Nonostante le richieste, Yang non ha potuto lasciare la Cina per dare l’ultimo saluto alla sua amata.

Apre un nuovo centro di ricerca del pensiero economico di Xi Jinping

Pechino segna nel pallottoliere l’ennesimo centro di ricerca dedicato alle teorie economiche di Xi Jinping. Il 17esimo istituto di ricerca dedicato ai vari aspetti della filosofia del leader cinese è stato lanciato a Pechino dalla principale agenzia di pianificazione economica cinese, la National Development and Reform Commission, per garantire lo studio del “pensiero di Xi Jinping sull’economia socialista con caratteristiche cinesi per una nuova era”, presentato per la prima volta nel 2017.L’agenzia di pianificazione economica cinese, posta sotto il Consiglio di Stato e guidata da He Lifeng, uno dei fedelissimi di Xi, ha quindi un compito chiave: studiare, diffondere, implementare il pensiero economico del presidente cinese.Strutture simili sono state istituite dal ministero dell’Istruzione e degli Affari Esteri, dalle migliori università come la Tsinghua e dalla Central Party School, l’istituto che forma l’élite politica del governo.

Il Covid riaccende il dibattito sulle diseguaglianze sociali in Cina

Mentre Pechino cerca di contenere la diffusione del coronavirus (almeno cinque i nuovi casi di cui quattro attribuiti al contatto con prodotti surgelati), sui social network il nuovo focolaio ha dirottato l’attenzione sulle diseguaglianze sociali nel Paese. Il tracciamento degli ultimi contagi ha infatti messo in evidenza i differenti stili di vita di due pazienti: una donna, che dopo essere stata in un resort sciistico ha visitato una gioielleria, e un lavoratore migrante in cerca del figlio disperso. Si tratta di un ex pescatore della provincia dello Henan arrivato a Pechino l’anno scorso, sapendo che suo figlio, Yue Yuetong, 21 anni, aveva lavorato come cuoco nella capitale. Da allora ha svolto lavori saltuari, come la raccolta dei rifiuti, per poter continuare le sue ricerche e mantenere una famiglia di sei persone, compreso il padre paralizzato. Il signor Yue, che è in cura in un ospedale di Pechino, ha detto al China News Weekly che dalla scomparsa di suo figlio nell’agosto 2020 aveva lavorato in diverse province alla sua ricerca.“Non so se la ‘prosperità comune’ sia solo una parola vuota, ma è responsabilità del governo garantire che ogni lavoratore possa vivere in modo rispettabile”, commenta un utente.

Il ruolo politico dell’archeologia cinese

Così come la storia, anche l’archeologia cinese ha una forte valenza politica. La ricerca archeologica è un’impresa in continua crescita in Cina, con dipartimenti governativi e istituti di ricerca delle università che conducono ogni anno scavi più ambiziosi. Li Qun, capo dell’Amministrazione nazionale per il patrimonio culturale cinese, ha annunciato che la Cina avvierà progetti archeologici da inserire nel 14esimo piano quinquennale.I lavori archeologici, che in precedenza venivano gestiti principalmente da specifici dipartimenti governativi, passano ora sotto una supervisione nazionale. Un cambiamento che riflette la grande enfasi politica nel settore, tanto che solo nel 2021 sono stati condotti 1.388 lavori archeologici. L’ultimo piano quinquennale ha persino fissato l’ambizioso obiettivo di condurre ricerche archeologiche prima di importanti progetti di edilizia urbana. Il Partito Comunista Cinese vuole quindi lavorare su un settore che ha una forte attrattiva su studiosi e turisti. E per farlo, mette al centro il valore del passato cinese.

L’Asean è preoccupata per le rivendicazioni cinesi delle Four Sha

Dalla “Nine Dash Line” (南海 九段 线 ) alla “Four Sha” (四沙): la Cina cambia la sua visione sulla sovranità nelle acque del Mar Cinese Meridionale. E desta molta preoccupazione nei paesi membri dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), dal momento che Pechino avanza una teoria che giustifica le pretese territoriali su quattro gruppi di isole: Dongsha, Xisha, Nansha e Zhongsha, rispettivamente Isole Pratas, Isole Paracel, Isole Spratly e area di Macclesfield Bank.Le rivendicazioni espansive cinesi sulle Four Sha sono state già oggetto del diritto cinese e sono state menzionate, in diverse occasioni, nelle dichiarazioni ufficiali del Pcc.Bisogna fare un passo indietro nel 1992 per conoscere la posizione di Pechino sul gruppo di quattro isole: in un norma nazionale sulle acque territoriali viene espressa la sovranità cinese su Dongsha, Xisha, Nansha e Zhongsha. Le rivendicazioni territoriali sono state poi ribadite anche in un white paper del 2016, che contestava la posizione delle Filippine nello storico processo del tribunale dell’Aia sulle pretese territoriali della Cina nel mar Cinese Meridionale.Sebbene le Four Sha non siano nuove alla narrativa cinese, persistono ancora dubbi sull’importanza che la Cina intende dare ai quattro gruppi insulari. Mentre diversi analisti dibattono sul ruolo assertivo che Pechino ha nel Mar Cinese Meridionale, il ministro degli Esteri malese Saifuddin Abdullah osserva con cautela i movimenti cinesi nelle acque lungo le coste del paese del sud est asiatico. “Devo ancora vedere se l’approccio cinese sulle Four Sha sarà più aggressivo di quello adottato per la Nine Dash Line”, ha detto Saifuddin in un’intervista, ribadendo però che negli ultimi tempi Pechino ha alzato la sua attenzione sui quattro gruppi insulari.

A cura di Serena Console; ha collaborato Alessandra Colarizi