In Cina e Asia – L’avvocato Pu Zhiqiang sotto processo

In by Gabriele Battaglia

Si apre (e chiude) oggi a Pechino il processo a Pu Zhiqiang, avvocato per i diritti umani – che difese Ai Weiwei – accusato di «suscitare liti e provocare guai». Guo Guangchang ricompare a Shanghai ma si chiude dietro a un silenzio stampa. Il Giappone la spunta sulla Cina e si aggiudica un appalto da 15 miliardi di dollari per costruire l’alta velocità in India. Questo e altro nella nostra rassegna mattutina.In Cina si apre il processo all’avvocato per i diritti umani Pu Zhiqiang

Dopo 19 mesi dietro le sbarre, viene processato oggi uno degli avvocati per i diritti civili più ammirati. Pu Zhiqiang – 50 anni e avvocato di Ai Weiwei, tra gli altri – è accusato di avere inviato tweet irriverenti nei confronti delle autorità cinesi tra il 2011 e il 2014, anno in cui è stato arrestato. Rischia 8 anni di detenzione.

Due sono le accuse formali nei suoi confronti: «Suscitare liti e provocare guai» e «incitamento all’odio etnico». Tra i sette tweet incriminati, lo sfottò a un membro dell’assemblea nazionale del popolo che si era vantato pubblicamente di non avere mai votato contro decisioni del Partito e critiche alle politiche di Pechino verso le minoranze etniche. Secondo gli ultimi aggiornamenti, il dibattimento si sarebbe già concluso, ma non è ancora stata emessa alcuna sentenza, attesa comunque entro i prossimi sette giorni.

Secondo Quartz, che ha raggiunto l’avvocato difensore Mo Shaoping, Pu avrebbe ammesso di aver scritto e spedito i tweet incriminati, negando però di voler incitare all’odio etnico, dichiarandosi quindi innocente. Pu, nella sua dichiarazione finale davanti ai giudici, avrebbe invitato la corte ad emettere «un verdetto all’altezza del giudizio della Storia».

Ricompare Guo Guangchang ma non rilascia nessuna dichiarazione

È ricomparso in pubblico Guo Guangchang, il fondatore e padrone di Fosun scomparso venerdì scorso perché – secondo fonti della sua stessa società – stava collaborando con le autorità in un’inchiesta. Guo si è presentato al meeting annuale della sua compagnia a Shanghai lunedì mattina, accolto da una standing ovation. Nessuna dichiarazione sull’inchiesta a cui starebbe collaborando, ma Fosun riporta che si tratta di un caso «sensibile».


Nella gara all’alta velocità in India, Giappone batte Cina

L’India ha scelto il Giappone per costruire la sua prima linea ferroviaria ad alta velocità. L’affare da 15 miliardi di dollari arriva dopo tre anni di negoziati e Tokyo si impone così su Pechino, che aveva fatto un’offerta concorrente per il progetto. Giappone e Cina erano già entrati in concorrenza per un analogo progetto in Indonesia, dove però erano stati i cinesi a imporsi.

Secondo i media nipponici, l’esito della gara riflette i buoni rapporti tra India e Giappone, basati anche sulla relazione personale tra i primi ministri Modi e Abe. Progetti comuni di investimento e una condivisa apprensione verso la sempre più ingombrante presenza della Cina starebbero avvicinando i due paesi.

A Pechino arriva l’hukou «meritocratico»

Pechino introdurrà un sistema a punti per permettere agli oltre 8 milioni di migranti che vivono in città – 2/5 della popolazione complessiva – di ottenere l’hukou, la residenza permanente che darebbe loro accesso ai servizi pubblici. Il sistema sarà analogo al regime basato sul merito in vigore per gli immigrati negli Stati Uniti.

I candidati dovranno avere meno di 45 anni, essere già in possesso di un permesso di soggiorno temporaneo a Pechino e avere pagato i contributi previdenziali in città per almeno sette anni consecutivi. Condizione lavorativa, durata del contratto di affitto o proprietà di una casa, tasse versate e precedenti in materia economico-finanziaria saranno convertiti in punti. Il punteggio crescerà al crescere del livello d’istruzione.

I funzionari locali cinesi falsificano i dati del Pil

Per la prima volta un’inchiesta ufficiale ripresa dai media di stato rivela che i funzionari locali cinesi falsificano i dati economici. «Se i dati del passato non fossero stati gonfiati, la crescita attuale non mostrerebbe un crollo così repentino», avrebbe rivelato uno dei funzionari sotto inchiesta.

L’investigazione ha preso di mira le regioni del Dongbei, l’area nord-orientale della Cina. L’agenzia di stato Xinhua spiega che il sistema di valutazione dei funzionari basato su criteri strettamente economici, la concorrenza tra regioni per produrre i migliori dati e il desiderio di fare carriera, ha spinto molti a inventarsi di sana pianta i numeri, nonostante la consapevolezza di provocare un danno.

[Foto credit: huffingtonpost.com]