Hong Kong: l’ultimo discorso politico di Carrie Lam

In Cina, Economia, Politica e Società by Serena Console

La futura traiettoria di sviluppo di Hong Kong sarà incentrata sull’innovazione tecnologica, la salvaguardia del patriottismo e l’espansione economica. E’ su questi temi che si è concentrata la Chief Executive Carrie Lam in quello che è stato il quinto e ultimo discorso politico del suo mandato. Davanti ai membri del LegCo, ormai a trazione pro-establishment, Lam ha presentato diverse misure per la trasformazione della città. Sul piano finanziario, vuole adottare una serie di provvedimenti per rafforzare lo status di Hong Kong come centro finanziario globale, includendo il miglioramento del regime di quotazione del mercato azionario e facilitando il flusso transfrontaliero dello yuan. Per questo il governo è pronto a sostenere la Hong Kong Exchanges and Clearing Limited con l’obiettivo di migliorare il regime di quotazione e di crearne uno ad hoc per società di acquisizione con fini particolari. Lam mira così a migliorare le agevolazioni fiscali nel tentativo di attirare maggiori imprese nella città. L’impegno sul fronte finanziario procederà di pari passo con gli obiettivi sulla sostenibilità. Le autorità locali sosterranno infatti la cooperazione strategica tra il mercato azionario di Hong Kong e il Guangzhou Futures Exchange, la borsa dedita allo sviluppo di strumenti finanziari per la riduzione dell’impatto ambientale. Inoltre il governo è pronto a stanziare 30 miliardi di dollari nei prossimi 15-20 anni per combattere gli effetti della crisi climatica. Sarà quindi istituito un nuovo ‘l’Ufficio per il cambiamento climatico e la neutralità carbonica’ per attuare il “Piano d’azione per il clima di Hong Kong 2050” che mira a raggiungere la neutralità carbonica entro quell’anno. Con lo sguardo puntato verso Pechino, Lam vuole sostituire il carbone come mezzo di produzione di energia entro il 2035. Altre misure sul piano ambientale includono la promozione di edifici efficienti dal punto di vista energetico e modifiche al sistema di smaltimento dei rifiuti. Attualmente circa il 50 per cento dell’elettricità della città è generata da centrali elettriche a carbone.

Ma nel suo discorso, Lam ha affrontato un tema caro agli abitanti di Hong Kong: l’emergenza abitativa e i costi proibitivi per l’acquisto di appartamenti. La Chief Executive ha presentato quindi un piano per dare il via ai lavori di una “metropoli settentrionale” con lo scopo di fornire più di 900.000 case a circa 2,5 milioni di persone: il nuovo polo sorgerebbe nella zona settentrionale della città, i Nuovi Territori, e abbraccerebbe diversi distretti per coprire un’area di circa 300 chilometri quadrati. L’area nascerebbe lungo il confine di Hong Kong con Shenzhen, con lo scopo, secondo Lam, di rafforzare i legami tra le due città, legate dall’innovazione e sviluppo tecnologico. Hong Kong infatti istituirà l’Ufficio per l’innovazione, la tecnologia e l’industria nelle aree rurali di San Tin e Lau Fau Shan per dare il via a un polo tecnologico di 540 ettari. “Renderemo il polo hi-tech di San Tin la Silicon Valley di Hong Kong”, ha detto Lam durante il suo discorso, aggiungendo che le iniziative tecnologiche sono allineate al 14° piano quinquennale di Pechino per il periodo compreso tra il 2021 e il 2025.

E infine Lam, che ha sottolineato come durante il suo mandato abbia attuato oltre il 90 per cento dei provvedimenti, tra cui la Legge sulla sicurezza nazionale. E ha anche ribadito che sarà a breve introdotta una nuova norma sulla sicurezza nazionale in base al contrastato articolo 23 della Basic Law. Proprio sul tema sicurezza, l’ufficio preposto avrà il compito di rafforzare le capacità antiterrorismo della polizia attraverso l’implementazione delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e i big data, per constrastare i discorsi e le azioni che incitano alla violenza o incitano al terrorismo. La Chief Executive, nel discorso che sembra rivolto più a Pechino che agli abitanti della città, ha inoltre proposto l’idea di consentire agli hongkonghesi che vivono in Cina di votare i legislatori del LegCo. Dai radar, sembra essere sparita la priorità del coronavirus: a premiare, secondo la Chief Executive, sono le restrittive misure di prevenzione. Ma non la pensano così le aziende europee che stanno valutando di trasferire le proprie attività da Hong Kong a Singapore a causa delle rigide misure di quarantena attuate dal governo. Molti dirigenti aziendali considerano “frustranti” le quarantene obbligatorie di 21 giorni per chi arriva con un volo internazionale.

Di Serena Console