Gaokao: 9,5 milioni di studenti all’esame finale

In by Simone

I rumori molesti sono stati vietati, i cantieri sono stati chiusi, i cittadini invitati a limitare l’uso dell’auto e spostarsi sui bus così da evitare che si creino ingorghi e quindi caos che possa disturbare lo studio dei giovani cinesi.

La Repubblica popolare si prepara al ‘gaokao’. Dal 7 all’8 giugno 9,5 milioni di studenti delle scuole superiori si cimenteranno nelle prove d’ingresso all’università. E la febbre pre-esame ha contagiato tutta la società cinese. Giustizia compresa: a Pechino un tribunale del distretto di Haidian, la zona universitaria nella parte occidentale della città, ha stabilito di non affrontare le cause di divorzio dei genitori i cui figli saranno impegnati nella prova.

Il trauma della separazione potrebbe ripercuotersi sulla prova dello studente. “È a partire dall’ingresso dello studente nella scuola che si inizia la preparazione per l’esame, l’obbiettivo di ogni materia è in funzione dell’esame finale”, ha scritto Yu Jian in un editoriale sul settimanale ‘Nanfang zhoumo’. “Per differenziare lo studente eccellente dallo studente mediocre la scuola non si basa sulla personalità individuale ma sui voti”, ha concluso il giornalista, “I voti alti sono diventati simbolo della ‘nuova persona socialista’, che poi sia o meno morale, che creda o meno nel socialismo, che sia o non sia sensibile, non è importante.” Un punteggio alto permetterà ai ragazzi l’accesso alle migliori università, un voto basso li relegherà in atenei di seconda fascia o addirittura potrebbe lasciarli fuori.

I posti a disposizione delle aspiranti matricole sono 6,5 milioni. Solo il 68 per cento degli studenti che sosterranno la prova potrà avere il privilegio di andare all’università. Secondo i dati del ministero dell’Istruzione i numero degli iscritti all’esame è in calo rispetto ai 10,2 milioni che sostennero la prova nel 2009. Addirittura un milione di studenti in meno se confrontato con il picco del 2008: 10 milioni e mezzo. Colpa del calo delle nascita, ha scritto il quotidiano ‘Global Times’, ma molti ragazzi preferiscono rinunciare alla prova per tuffarsi nel mondo del lavoro o partire all’estero.

Al calo del numero degli iscritti al ‘gaokao’ si contrappone l’aumento degli espedienti per barare e cercare di strappare un voto alto. Lo scorso anno furono almeno 1000 gli studenti sorpresi a copiare. Per evitare le frodi la macchina della sicurezza è già entrata in azione. In 25 delle 31 divisioni amministrative del Paese sono stati allestiti sistemi di video sorveglianza per controllare gli studenti. Un esempio su tutti è Songyuan, nel Jilin, dove oltre 800 telecamere spiano gli studenti delle 650 sedi d’esame cittadine. I primi arresti sono stati invece nel Gansu, dove 6 uomini sono stati fermati per aver venduto agli esaminandi delle apparecchiature per comunicare con l’esterno durante la prova. Il secondo fronte a impegnare la polizia è quello della salvaguardia degli studenti.

Il trauma per gli attacchi degli ultimi mesi contro le scuole ha spinto le autorità ad aumentare i controlli negli istituti per prevenire nuovi incidenti. “Siamo pronti ad affrontare le emergenze”, ha assicurato dal ministero dell’Istruzione. La fatica degli giovani cinesi per essere ammessi all’università sembra quasi in contraddizione con le critiche della stampa al sistema accademico cinese. “Mancano università di prima classe”, ha sentenziato un sondaggio del China Youth Daily. Un’opinione condivisa dal 58,8 per cento degli internauti scossi perché nessun ateneo cinese è arrivato tra i primi dieci nella classifica sulle migliori università dell’Asia stilata da Quacquarelli Symonds.

La Bei Da e la Tsinghua, i due più prestigiosi atenei del Paese, si sono posizionate al dodicesimo e al sedicesimo posto. Cosa occorre fare per rimediare per migliorare il sistema? Far sì che le università formino il carattere degli studenti, ha risposto il 70 per cento degli intervistati, e gli aiuti a pensare autonomamente (78,8 per cento).

[Anche su Interprete Internazionale] [foto da pushtu.cri.cn]