Corea del Nord – Le aperture del giovane Kim

In by Simone

Il quotidiano giapponese Mainichi Shimbum è entrato in possesso di un documento riservato proveniente dal Partito coreano dei lavoratori. Nello stralcio pubblicato, il giovane leader nordcoreano Kim Jong-un ipotizza aperture per riformare il sistema economico nordcoreano.
Servono buone idee. Ispirate dalla Cina, dalla Russia, addirittura dall’odiato Giappone, basta che funzionino.
Parla di economia il giovane leader nordcoreano Kim Jong-un e quanto dice sembra non escludere l’ipotesi che il regime possa adottare misure che ricordano il capitalismo.

A rilanciare la notizia delle aperture del terzogenito del Caro Leader Kim Jong-il, salito quattro mesi fa alla guida del Paese eremita alla morte del padre, è stato il Mainichi Shimbun. Il quotidiano nipponico ha pubblicato stralci di un documento datato 28 gennaio avuto da un funzionario del Partito coreano dei lavoratori, di cui Kim è diventato primo segretario la scorsa settimana.

Quando gli economisti propongono qualcosa, subito si alzano critiche e accuse di voler introdurre metodi capitalisti nel Paese. A causa di questi comportamenti preferiscono rimanere zitti”, sono le parole attribuite al giovane leader.

E ancora: “Non possiamo migliorare la gestione dell’economia e soddisfare realistiche aspirazioni di crescita semplicemente criticando la situazione attuale”.

Per il quotidiano si tratta di un invito alla discussione senza paletti, forse l’inizio di un percorso che porterà a riformare un’economia ormai al collasso con un deficit alimentare annuo di 400 mila tonnellate secondo le cifre riportate dall’agenzia sudcoreana Yonhap.

Le condizioni di vita della popolazione sono l’altro tema caro al giovane Kim. “Fabbriche e industrie non riescono a garantire una quantità di prodotti a sufficienza causando ogni giorno problemi alla popolazione”, avrebbe detto il leader citato da un funzionario del Partito contattato dal Mainichi.

Già domenica nel discorso per celebrare il centesimo anniversario dalla nascita del nonno e fondatore dello Stato, Kim Il-sung, il nuovo numero uno della Corea del Nord, in una insolita ammissione, aveva spiegato che il governo non era riuscito a soddisfare i bisogni dei cittadini, ma che non avrebbe permesso soffrissero ancora.

I nordcoreani sono i migliori cittadini al mondo. Hanno affrontato innumerevoli battaglie e difficoltà. È compito del Partito far sì che non soffrano più la fame”.

A suo modo, nel discorso pubblicato dal quotidiano giapponese Kim sembra anche fare ammenda per il poco rispetto che il suo Paese sembra avere per le regole internazionali. L’episodio riguarda una visita a una base militare durante la quale Kim notò, lamentandosene, che i tabelloni dietro i canestri nel campo da basket erano neri con le strisce bianche e non bianchi con le strisce nere come nel resto del mondo.

Il dilemma del giovane leader, secondo il quotidiano nipponico, riguarda il rischio di una perdita di credibilità del regime nel caso la sua politica si discosti troppo da quella dei suoi due predecessori.

Nota però il quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo, che in molti dei documenti ufficiali il riferimento al juche, l’ideologia ufficiale dell’autosufficienza, sia stato sostituito o integrato con quello “ai principi ispirati da Kim Il-sung e Kim Jong-il".

Cambiamenti che hanno fatto supporre ad alcuni esperti che sotto il nuovo leader si pensi di abbandonare completamente la teoria che ha retto la politica nordcoreana per anni. Per citare lo stesso Kim Jong-un: “Il fatto che a qualcuno piaccia il Majon Hotel non vuol dire che tutti gli alberghi debbano essere costruiti ispirandosi a quel modello”.

Il Majon fu costruito seguendo precise indicazioni date da Kim Jong-il. Notano però gli esperti che anche quando il Caro Leader prese il potere si ipotizzò di aperture e riforme, ancora lontane da venire.

[Foto credit: newshopper.sulekha.com]