Cina – Cresce (ancora) il budget per la difesa

In by Simone

Nonostante il rallentamento economico, la Cina anche quest’anno investirà parecchio nelle spese di difesa. Si tratta di numeri solitamente «segreti». Ma nel tempo  i funzionari permettono anche ai media di farsi un’idea.  Quest’anno, che per la Cina è iniziato la notte tra il 18 e il 19 febbraio, l’aumento della spesa militare sarà concentrata sulla potenza di fuoco della marina. Le ragioni della scelta cinese.
La disputa del «Pacifico»
Entro il 2020 gli Stati uniti dispiegheranno in Asia il 60 per cento della propria flotta da guerra (ora è al 50 percento). Il Giappone non ha mai speso tanto come lo scorso anno in difesa militare, da anni Vietnam, Filippine, Taiwan fanno altrettanto. Rafforzare la marina nella strategica area dove la Cina ha contenziosi (per isole contese, zone di pesca, risorse) con quasi tutti gli altri paesi è dunque ovvio: ritornare a fare sentire la propria voce nel «cortile di casa» e contrastare anche militarmente la strategia di Obama in Asia.

Il riequilibrio dell’esercito post campagna anti corruzione
La campagna anti corruzione ha colpito duro anche le posizioni apicali dell’Esercito Popolare di Liberazione. Questa stretta giudiziaria «ha causato un po’ di inquietudine tra i ranghi, secondo gli esperti di affari militari» come riporta Reuters. «Xi ha sottolineato sempre il sogno di un esercito forte, come parte della sua grande strategia per l’ascesa della Cina, forse più di ogni altro leader cinese moderno», ha raccontato Zhang Baohua, uno specialista di sicurezza presso la Lingnan University di Hong Kong, che ha aggiunto: «Questa maggiore enfasi sulle forze armate è molto significativa».

In effetti, secondo fonti della Reuters, «le truppe stanno provando per un’importante sfilata di settembre che dovrebbe svelare nuove armi dell’EPL nella prima di una serie di manifestazioni pubbliche della potenza militare pianificata durante il mandato di Xi». L’esercito cinese consta di ben 2,3 milioni di soldati e funzionari; l’aumento del budget andrebbe dunque a placare i leader militari e i soldati semplici «agitati» dalla campagna anti-corruzione.

Il principale organo decisionale militare della Cina, la Commissione militare centrale, di cui Xi è al comando, ha messo sotto indagine diversi generali, che pare si vendessero «le promozioni» all’interno dell’esercito. Le autorità di vigilanza del Partito hanno preso di mira anche il secondo corpo di artiglieria, che controlla i missili nucleari della Cina, così come la Marina e l’Aeronautica. «È inconcepibile che Xi possa fare tagli ora visti i nemici che si è fatto all’interno», ha detto un diplomatico occidentale, chiedendo alla Reuters di mantenere l’anonimato.

I problemi «regionali»
Infine c’è la questione «regionale»: il Giappone ha approvato un bilancio militare record di 42 miliardi di dollari il mese scorso, l’India ha potenziato la spesa per la difesa del 12 per cento per il periodo 2014-15, a 38,35 miliardi di dollari e le spese militari registreranno un aumento a 40 miliardi di dollari nel sud-est asiatico entro il 2016. Di fronte a questo potenziamento di due paesi così importanti nel continente, la Cina non può permettersi di stare a guardare.

[Scritto per East; foto credits: globalnation.inquirer.net]