China E-Files – “Stay home, stay safe”, come la Cina si prepara all’anno del Bue

In China E-Files, Cina, Innovazione e Business by Redazione

Zai di guonian (在地过年), restare fermi durante le vacanze. Questo il messaggio che da gennaio ad oggi governi locali e spot pubblicitari – anche di noti brand – stanno veicolando in Cina. Ed il Capodanno Cinese alle porte? Sarà all’insegna dello “stay home, stay safe”. Il mese scorso il Dragone ha riportato la peggiore ondata di nuove infezioni Covid-19 sin da marzo dell’anno scorso e chi auspicava un Festival della Primavera all’insegna della normalità, è stato purtroppo disatteso. Già a dicembre erano circolate voci sulla volontà di Pechino di una stretta ai movimenti interregionali. Troppi i focolai sparsi nel paese, una miccia fino ad ora messa sempre in sicurezza, “ma il pericolo è dietro l’angolo”, ripetono come un mantra gli scienziati. Senza contare che il Capodanno Cinese, che avrà luogo il prossimo 11 febbraio, è la festa per eccellenza dove milioni di cittadini tornano a casa per trascorrere le vacanze con i propri cari.

IN CAMPO ANCHE LA SCIENZA – Gli stessi esperti cinesi avevano più volte ribadito di come il Paese non fosse affatto fuori pericolo. Una verità che ha costretto i mandarini di Pechino ad abbracciare la politica della prudenza e studiare misure ad hoc. Liu He, il potente vice-premier a capo della Commissione Affari Economici Cinese, e Yi Gang, Governatore della Banca Centrale Cinese, erano stati fin troppo chiari lo scorso dicembre: la Cina è sì ripartita, è stata sì l’unica grande economia ad aver concluso il 2020 con segno positivo, ma un’altra battuta d’arresto totale come quella del 2020 sarebbe troppo anche per il Dragone. Prevenire è quindi meglio che curare, senza contare che nonostante la rapidità delle autorità nel costruire ospedali covid e spostare masse di infermieri e medici da una provincia all’altra, questo non lo si fa gratuitamente. Per non parlare delle ripercussioni economiche, nella peggiore delle ipotesi, di un nuovo lockdown.

Ma la questione principale è stata un’altra, come limitare gli spostamenti in un periodo sensibile e sentito per tutta la popolazione? Caduta l’opzione di un approccio meramente coercitivo, che avrebbe causato un vero effetto boomerang, la soluzione è stata quindi quella di far capire alla popolazione la necessità delle nuove 过年政策, politiche di Capodanno. Martellante la propaganda di stato che da oltre un mese attraverso spot pubblicitari in tv, ma specialmente sui social network, ha fatto richiamo alla necessità di stare a casa per questo Festival della Primavera. Un vero appello alla responsabilità amplificato dalle tante dichiarazioni degli scienziati come Zhang Wenhong, capo dello Shanghai Covid-19 Medical Treatment Expert Group. “Trascorrere il capodanno a casa è ​​un sacrificio”, ha detto il medico, tanto che l’hashtag che ha riportato questa dichiarazione (#张文宏称就地过年是作出了牺牲# ) ha ricevuto in soli 10 minuti 490milioni di visualizzazioni. Zhang Wenhong ha anche affermato di “avere grande ammirazione per i compagni, che dando un contributo a tutto il popolo cinese”.

QUARANTENA, TEST COVID E SUSSIDI – Propaganda a parte, la leadership sa perfettamente che scongiurare totalmente il grande esodo è impossibile, ma almeno contenerlo. Il monito di Pechino è quello di far rimanere a casa più persone possibile, sul come ottenere questo risultato, le autorità centrali hanno lasciato carta bianca ai governi locali. Queste politiche hanno trovato applicazione in vari sussidi destinati ai “volenterosi che vorranno rimanere a casa”, come si legge nella pagina ufficiale di Weibo del comune di Suzhou. La città del Jiangsu a gennaio di quest’anno ha infatti annunciato che avrebbe offerto un risarcimento di 500 yuan alle persone che sarebbero rimaste a casa durante il Capodanno Cinese. Anche la città di Yiwu, Zhejiang, distribuirà una cifra uguale ad ogni residente che non si metterà in viaggio a febbraio ed i soldi saranno destinati interamente per pagare le utenze elettriche. Sempre ad Yiwu corse gratuite sui mezzi pubblici, mentre le città di Hangzhou, Hefei e Foshan daranno bonus da 1000 a 2000 yuan ai vari gruppi di lavoro (specialmente migranti) per restare. Pechino invece, oltre a distribuire bonus in denaro, regalerà 20 GB di dati mobili gratuiti. Molte le iniziative private. Numerose aziende in città dello Zhejiang come Ningbo e Quanzhou hanno elargito delle hongbao supplementari per quei lavoratori che hanno scelto di non tornare a casa.

Come districarsi nel labirinto delle diverse politiche messe in atto dai governi locali? Ci sono diversi modi, il più usato è attraverso l’app Alipay. Il colosso di Hangzhou ha infatti creato una sezione apposita all’interno dell’applicazione dove gli utenti possono controllare le politiche in vigore nella loro zona e, sempre attraverso Alipay, fare richiesta dei sussidi e riceverli. Tutto tramite pochi click sullo smartphone. I viaggi non sono stati quindi banditi, ma per chiunque decidesse di acquistare ugualmente un biglietto, la parole d’ordine è precauzione. In un momento di picco di contagi, la Commissione sanitaria nazionale cinese ha dichiarato che le persone che vorranno tornare nelle aree rurali dovranno prima esibire un test Covid-19 dall’esito negativo. I viaggiatori dovranno inoltre essere sottoposti a un periodo di “osservazione domestica” di 14 giorni, il che significa che dovranno monitorare quotidianamente la loro salute e la temperatura. Potranno uscire da casa, ma vi è il divieto di partecipare ad alcuna attività di gruppo, cene comprese. Le decisioni messe in campo sembrano aver dato i loro frutti. Secondo i dati ufficiali ad oggi saranno 1.7 miliardi i viaggi che faranno i cinesi. Grandi numeri, si penserà, ma sono assai poca cosa se confrontati agli oltre 3 miliardi di spostamenti del 2019.

BOOM DEI SERVIZI DELIVERY PER CAPODANNO – La nuova “stay home policy” sta influenzando anche i consumi. Quasi tutti i principali marchi commerciali hanno cambiato in corsa le loro campagne advertising, lanciando il messaggio che celebrare il Festival di Primavera è un atto di responsabilità, dove la salvaguardia reciproca è forse il regalo più prezioso che le famiglie possono farsi a vicenda. Per ora a vincere la sfida economica del Capodanno Cinese sono le compagnie e-commerce. Dall’inizio del “Chinese New Year shopping festival”, la sola Alibaba ha guadagnato oltre $78 miliardi. Si è registrato un nuovo incremento della vendita di prodotti sanitari ed igienizzanti, ma a guidare le vendite sono i servizi delivery. Con le persone a casa al fine di contenere i contagi, i ristoranti si aspettavano certo un boom di ordinazioni online per il Capodanno Cinese, ma i dati hanno superato le aspettative. Le vendite dei diversi pacchetti “holiday meal” di Ele.me, ad esempio, sono cresciute del 164% rispetto all’anno scorso, mentre l’app ha registrato un +260% di ordinazioni negli ultimi 20 giorni. Tra pacchetti di cucina regionale, internazionale e persino vegani o vegetariani, le app di delivery food in campo hanno puntato su un’offerta quanto mai variegata. Una strategia che è piaciuta agli utenti, ma rimane un generale sentimento di amarezza come si legge su Weibo.

Sebbene molte persone esprimano la loro comprensione circa la situazione, non tornare a casa per trascorrere il capodanno con le loro famiglie è una grande delusione per tutti, specialmente quando per molti è il secondo anno che salta la più classica delle riunioni familiari. “Abbiamo rinunciato a troppe cose per colpa del Covid-19”, scrive un utente, ma altri ammettono che “le circostanze speciali richiedono un trattamento speciale”. Tuttavia ci sono anche quelli che sono solo tristi per aver perso i festeggiamenti. “Capisco il ragionamento e la prudenza. Ma passerò il capodanno cinese in solitaria. Solo a pensarci mi viene da piangere”, ed ancora “trascorrerò il capodanno a casa. Potrò incontrare la mia famiglia l’anno prossimo, ma che tristezza”. Non mancano neanche critiche a chi ammette che il piano vaccinale cinese sia partito forse in ritardo e che giocando in anticipo si sarebbe potuto festeggiare normalmente. Riconoscendo la sensibilità dell’argomento, almeno per ora, la censura lascia correre. D’altronde anche in Cina, come scrive un utente “si spera che questa pandemia se ne vada al più presto, lasciandoci indietro l’anno sfortunato del topo”.

Di Stefano Venza*

**Giornalista freelance con background in lingua e cultura cinese. Nuotatore professionista, nel tempo libero segue da vicino le vicende hi-tech del Dragone, viaggiando sempre a cavallo tra Oriente ed Occidente.