In Cina e Asia – Xi Jinping alle Nazioni Unite

In by Gabriele Battaglia

L’intervento del presidente cinese Xi Jinping davanti all’assemblea generale delle Nazioni Unite. Xi Jinping e l’uguaglianza di genere. Il premier indiano Narendra Modi a colloquio con i Ceo della Silicon Valley. Il firewall dei militari in Thailandia. Germania-Giappone unite per una riforma del consiglio di sicurezza dell’Onu. CINA – Xi Jinping e i paesi poveri

Stasera, il presidente cinese Xi Jinping parlerà per la prima volta di fronte all’assemblea generale delle Nazioni Unite, ma nel weekend ha già partecipato a un paio di summit.
Al primo, sullo sviluppo sostenibile, ha impegnato il proprio Paese a creare un fondo da 2 miliardi di dollari a sostegno dello sviluppo nei Paesi poveri. Entro il 2030, il capitale dovrebbe crescere fino a12 miliardi. Xi si è anche impegnato a cancellare il debiti in scadenza nel 2015 per i Paesi più poveri. Curiosamente ma non troppo, questa scelta ha suscitato parecchie polemiche proprio in Cina, dove nelle discussioni sui social media molti hanno criticato la scelta di condonare il debito.

CINA – Xi Jinping e le donne

Il presidente è poi apparso al fianco di segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon per il “Beijing+20”, un vertice sull’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne che la Cina ha co-ospitato proprio nell’ambito delle Nazioni Unite. Xi ha portato in dote 10 milioni di dollari destinati all’agenzia Onu per le donne e ha promesso di costruire entro i prossimi cinque anni 100 centri sanitari e 100 scuole di base per ragazze nei Paesi in via di sviluppo.
Aspre critiche da parte di attivisti e gruppi per la difesa della donna che hanno ricordato il recente caso dell’arresto e detenzione di alcune femministe in Cina. Anche la wannabe presidente Usa Hillary Clinton ha scritto un tweet di fuoco: “Xi ospita un incontro sui diritti delle donne alle Nazioni Unite, mentre perseguita le femministe? È una vergogna”.

INDIA – Modi, tra politiche digitali e lacrime d’infanzia

Narendra Modi, domenica, ha incontrato i principali Ceo di internet nella Silicon Valley, da Tim Cook di Apple a Sundar Pichai, Ceo in pectore di Google, fino a Mark Zuckerberg di Facebook.
Il tenore generale degli incontri ha voluto sottolineare l’impegno da parte dell’India per digitalizzare al più presto il paese, ribadendo i progetti di realizzare una rete di fibra ottica che connetta "ogni singolo villaggio" indiano. Un progetto mastodontico di improbabile realizzazione in tempi brevi. Durante l’incontro pubblico con Zuckerberg c’è stato anche un passaggio commovente: il Ceo di Facebook e il primo ministro indiano hanno parlato delle loro famiglie e della loro infanzia e Modi, ricordando le condizioni di indigenza della propria famiglia, si è commosso facendo riferimento alle fatiche che sua madre ha dovuto sopportare per tutta la vita. Il passaggio si è trasformato immediatamente in un attestato di ringraziamento a "tutte le mamme dell’India".


THAILANDIA – Il grande firewall dei militari

Intendono infatti mettere in piedi un sistema di controllo della rete ispirato al Grande Firewall cinese. Contro l’ipotesi di maggiori controlli sulla rete è già montata la protesta, mentre si attende il piano dettagliato del governo che motiva la decisione con la volontà di creare un hub capace di sostenere l’economia digitale.

GIAPPONE – Asse Tokyo-Berlino per la riforma del Consiglio di sicurezza

Giappone e Germania sono tra le più grandi potenze finanziarie mondiali e tra i finanziatori più importanti delle Nazioni Unite. Per questo meritano un seggio permanente nel consiglio di sicurezza dell’Onu. Almeno questo è quello che sostengono a Berlino e Tokyo. I due paesi avrebbero trovato un accordo insieme a India e Brasile su una proposta da presentare alla prossima assemblea generale. Tra i membri permanenti del consiglio di sicurezza, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti sarebbero a favore della riforma. Opposte Russia e Cina, che hanno diritto di veto. Per Tokyo, che ha da poco approvato nuove leggi di sicurezza nazionale che ampliano le prerogative dell’esercito — non apprezzate né da Pechino né da Mosca con cui esistono storiche questioni territoriali — la strada potrebbe essere in salita. 

[Foto credit: un.org]