Il rapporto di Amnesty International No end in sight denuncia la pratica ancora estremamente diffusa in Cina di estorcere confessioni ai sospettati anche attraverso metodi di tortura (xingxun bigong). Nonostante sia una pratica condannata dalla stessa Corte del popolo, quasi la totalità di queste confessioni viene accettata a processo. Il vignettistica satirico Badiucao ha illustrato le situazioni più comuni tra quelle descritte.
“In un sistema dove anche gli avvocati finiscono per essere torturati dalla polizia che speranza hanno gli imputati ordinari?”. Così Patrick Poon, ricercatore specializzato sulla realtà cinese di Amnesty International commenta il rapporto della sua ong. No end in sight esce oggi denunciando la pratica ancora estremamente diffusa in Cina di estorcere confessioni ai sospettati anche attraverso metodi vicini alla tortura.
Questo nonostante dal 2013 la stessa Corte Suprema abbia diffuso un comunicato in cui diceva che "gli interrogatori accompagnati da tortura per estorcere confessioni così come l’utilizzo di altri metodi illegali come congelamento, fame, sete, fuoco e privazione di sonno per ottenere informazioni da un sospetto devono essere eliminati".
Amnesty ha interrogato l’archivio della corte suprema del popolo. Tra i 127mila verdetti emessi tra gennaio e settembre 2015, ha individuato 1898 casi che facevano menzione di “confessioni estorte attraverso tortura” (xingxun bigong). Di queste ne sono state esaminate 590. Solo in 16 casi la Corte ha deciso di non accogliere la confessione perché estorta. Tranne in un caso questo è avvenuto solo perché erano emerse altre prove.
Il report si basa anche sul racconto di circa 40 avvocati provenienti da tutta la Cina e intervistati tra giugno e settembre di quest’anno. Le conclusioni di Poon sono che i più colpiti sono gli avvocati per i diritti umani, i funzionari caduti nella rete della campagna anticorruzione, i cosiddetti “petizionisti” e gli appartenenti a movimenti spirituali fuori legge come ad esempio il Falun Gong.
Gli avvocati hanno descritto le condizioni in cui si sono trovati i loro assistiti negli ultimi cinque anni. Ne esce fuori un quadro in cui le confessioni sono spesso estorte con metodi duri che troppe volte sconfinano nella tortura. Il vignettistica satirico Baidiucao ha illustrato le situazioni più comuni tra quelle descritte.
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