Wen in Arabia Saudita. Nuovi accordi sul petrolio

In by Simone

È  in corso la storica visita del premier cinese nel mondo arabo. Arabia Saudita, Emirati e Qatar saranno le tappe di Wen Jiabao. Vuole consolidare i rapporti con gli stati arabi attraverso la consueta strategia: risorse in cambio di investimenti. Il corollario sono gli accordi tra i gruppi petroliferi statali.
Il sogno arabo, anche in cinese, si traduce con la ricerca di petrolio e gas. Sullo sfondo la diatriba con gli Stati Uniti relativa all’Iran: la Cina si è espressa contro le sanzioni, anche perché costituisce il principale acquirente del petrolio iraniano.

Anche per questo il viaggio “arabo” di Wen si tinge di contorni strategici non da poco, all’interno del consueto metodo cinese di costruire relazioni, promettendo e facendo inserire nelle economie locali importanti investimenti.

La Cina e l’Arabia Saudita sono entrambi in un fase importante dello sviluppo, e ci sono prospettive di massima per rafforzare la cooperazione”, ha detto Wen sabato scorso, appena giunto a Ryhad.

Il viaggio del premier, poco prima dell’inizio delle vacanze cinesi per il capodanno, costituisce un elemento di spicco tra i quotidiani locali.

Il premier Wen Jiabao ha chiesto all’Arabia Saudita di aprire le sue enormi riserve di petrolio e gas agli investimenti cinesi, secondo quanto riportato dai media locali il 15 gennaio.

La stampa cinese ha sottolineato l’importanza di questi accordi, in un momento internazionale assai delicato, dato lo scontro in atto tra Pechino e Washington in relazione alle sanzioni contro l’Iran.

L’Arabia Saudita è il principale fornitore di petrolio per la Cina, e assicurare la sicurezza energetica è una delle priorità di Wen a Riyadh: “entrambe le parti devono sforzarsi per espandere il commercio e la cooperazione, con a monte di tutto la questione legata al petrolio e al gas naturale” ha detto il premier cinese.

Secondo quanto riportato da Xinhua, l’agenzia di stampa ufficiale cinese, Wen non avrebbe fatto alcun esplicito riferimento all’Iran, anche se “la minaccia delle sanzioni è una preoccupazione particolare per la Cina, il più grande acquirente di petrolio iraniano”.

Ad una risposta agli Usa ha pensato però il ministero degli Esteri cinesi: “imporre sanzioni su una società cinese sulla base del diritto nazionale americano – ha detto – è del tutto irragionevole, e non conforme allo spirito e al contenuto delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla questione nucleare iraniana”.

Secondo Michal Meidan, analista a Londra del gruppo Eurasia è però “improbabile” che la Cina possa aumentare drasticamente le importazioni di greggio dell’Arabia Saudita, nonostante le preoccupazioni iraniane.

Nel caso probabile in cui l’Iran possa offrire petrolio a prezzi scontati, i commercianti cinesi compreranno più petrolio iraniano e potrebbero di conseguenza ridurre le loro importazioni saudite”.

La Cina – del resto – è già il principale cliente dell’Arabia Saudita e il regno è desideroso di diversificare i suoi legami economici. Sabato scorso, un accordo è già stato raggiunto tra la cinese Sinopec e l’araba Aramco, per la costruzione di una raffineria con la capacità di produrre 400mila barili di petrolio al giorno.

Aramco terrà una quota del 62,5 per cento nella joint venture e Sinopec gestirà il resto. Wen Jiabao, dopo l’Arabia Saudita, si recherà negli Emirati Arabi e in Qatar (principale partner cinese per quanto riguarda il gas naturale).

[Foto credits: theasian.asia]