Wang Yang loda gli imprenditori cinesi

In by Simone

Mentre il caso di Bo Xilai continua a occupare il dibattito politico cinese, l’ala liberale del Partito torna a farsi sentire. Wang Yang rompe il silenzio e ancia un segnale trasversale: il privato può risollevare le sorti del Paese e ha bisogno di riforme di sistema. Nel marasma politico che sta investendo la Cina, pare che l’ala liberale e riformista del Partito stia vincendo la propria battaglia interna.

Ed ecco che uno dei suoi esponenti di maggior rilievo, Wang Yang, capo del Partito del Guangdong e candidato a una delle sette poltrone a disposizione nel rinnovamento della Commissione Permanente del Politburo, squarcia il silenzio.

Lo ha fatto attraverso una lettera in cui si produce in complimenti e incoraggiamenti nei confronti dei giovani imprenditori privati cinesi, che hanno saputo utilizzare la ricchezza prodotta dalla classe politica precedente, rinnovando e contribuendo allo sviluppo del Paese e – nello specifico – della regione del Guangdong.

In epoca di mini crisi economica, cala il manifatturiero, rallentano le esportazioni per la crisi europea e americana, Wang Yang lancia un segnale trasversale: il privato può risollevare le sorti del Paese e ha bisogno di riforme di sistema.

Il segretario del Partito comunista del Guangdong Wang Yang ha scritto mille lettere di incoraggiamento alla “seconda generazione di ricchi” della provincia definendoli i “successori creativi”. Nella sua lettera, Wang Yang ha lodato i contributi economici realizzati dalle imprese private, sfruttando il periodo di apertura inaugurato dalla Cina alla fine degli anni 70.

E’ una regola – ha scritto Wang Yang – quella secondo la quale il consolidamento è più difficile delle vittorie. Se i risultati del business creato dalla vecchia generazione di imprenditori continuano a prosperare dipende in larga misura dai loro successori, i quali hanno saputo essere innovativi e fare la differenza”.

Wang ha pubblicato la lettera sull’Economic Times, un magazine privato di Guangzhou (Canton), sostenendo che “la buona notizia è che molti della nuova generazione di imprenditori privati nella nostra provincia non sono disposti a godere di una vita comoda, ma sono appassionati dalla continua ricerca di innovazione basata sui risultati dei loro genitori”.

La lettera di Wang è una risposta diretta ad una lettera aperta pubblicata la scorsa domenica da un gruppo di giovani imprenditori del Guangdong, che si erano definiti la “seconda generazione creativa” della Cina, come ha riportato oggi 23 marzo il South China Morning Post.

I giovani imprenditori della provincia hanno invitato Wang ad istituire un sistema giuridico globale per supportare le imprese private, chiedendo anche di essere sostenuti nel “rettificare la loro immagine: l’opinione pubblica continentale li ha etichettato come "seconda generazione di ricchi".

Loro però hanno insistito a sostenere che non sono viziati figli di papà supportati dai propri genitori, bensì un gruppo di giovani imprenditori capaci e responsabili dedicati a contribuire allo sviluppo della società”.

Wang nella sua lettera ha dato seguito alle loro richieste, descrivendoli come “successori creativi” e sottolineando come lo sviluppo di imprese private sia diventato una delle chiavi della transizione economica del Guangdong.

Il professor Yuan Weishi, un commentatore politico di Guangzhou della Sun Yat-sen University, intervistato dal quotidiano di Hong Kong, ha detto che i commenti di Wang dimostrano un grande spirito di apertura da parte del leader di partito: “penso che quello che ha detto nella sua lettera proviene dal profondo del suo cuore, perché Wang è da tempo un attento osservatore delle imprese private, aziende non statali, che hanno giocato un ruolo chiave negli ultimi tre decenni di riforme economiche nel Guangdong, che è molto diversa da altre province”.

[Scritto per Lettera 43; Foto credit: firstpost.com]