Un consorzio anti pirateria cinese ha preso di mira Youku, il popolare sito clone di youtube (ancora oscurato in Cina). Il China Online Video Anti-Piracy Alliance raccoglie 110 produttori di video e pubblicitari e si è formato da poco, dal 15 settembre. L’accusa nei confronti di Youku è quella di avere trasmesso 503 video tratti da film o fiction cinesi.
Alla cerimonia di nascita dell’alleanza, Charles Zhang, CEO di Sohu.com, ha detto che allargando il discorso ad altri siti come Youku, sarebbero oltre 1000 i video di cui si può dimostrare l’uso illegale on line. Per questo sono state annunciate cause, con probabili richieste di parecchi milioni di yuan.
Youku da parte sua ha fatto sapere di essere pronta a difendersi. La causa potrebbe essere un momento importante per capire l’evoluzione legislativa cinese in tema di copyright e diffusone on line: un’area ancora grigia, come tante altre.
L’industria dei video on line in Cina, rispetto agli anni passati ha visto un aumento del 57% in termini di introiti. Un settore che non sembra toccato dalla crisi. E che fa gola a tanti.