Necessario strumento di autosupporto per digerire i fraintendimenti e le inquietudini quotidiane. Quando ogni sforzo di dialogo interculturale cede davanti alla bieca logica capo-dipendente.
15 gennaio 2010, 12:38
Sol calante
Oggi tre pagine su R2 sul Giappone. Sol calante è il titolo.
Gli mostro gli articoli, scuote la testa infastidito a proposito di Rampini: “Questo giornalista non sa nemmeno scrivere correttamente il ministro delle finanze!”, e soprattutto – come immaginavo – rimane perplesso sulla conclusione della Pisu (che in realtà cita un sociologo giapponese): per uscire dallo stallo, al Giappone serve linfa nuova e l’ingresso di nuovi immigrati potrebbe essere la soluzione. Lui commenta: “I don’t understand the logic!”.
Parliamo anche di Ozawa, il numero due del governo Hatoyama e sembra un italiano che parla di Berlusconi (o Craxi, volendo restare in tema con i dibattiti di questi giorni): “Ozawa è stato spesso al centro di scandali, ma è così che funziona in Giappone: appena sei importante, la magistratura va a cercare qualcosa per incolparti”. Ma si ferma lì, lui non evoca il pericolo delle toghe rosse.
*Lavoro per un giornale giapponese, ma in Italia. Non parlo giapponese, ma passo le giornate a discutere con un giapponese: il mio capo. Ne ho cambiati diversi, eppure molte questioni sono rimaste le stesse. Ce n’è una, poi, a cui proprio non so dar risposta: che ci faccio qui? (senza scomodare Chatwin per carità)