Nell’estremo Ovest cinese Pechino applica i progressi compiuti nell’industria 4.0 alle più sofisticate tecniche di sorveglianza con l’obiettivo di debellare “i tre mali” (estremismo, terrorismo e separatismo)
In Cina e Asia — Tpp al centro del vertice Apec
Le nostre principali notizie asiatiche di oggi. Tpp al centro del vertice Apec La moribonda Trans-Pacific Partnership sarà il vero protagonista del vertice Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation), che tra il 18 e il 19 maggio riunisce ad Hanoi i ministri del Commercio dei paesi del blocco. Da quando gli Stati Uniti hanno annunciato il proprio ritiro, le rimanenti 11 nazioni coinvolte …
Sinologie – La questione uigura: politiche di assimilazione in ambito economico, linguistico e culturale
Obbiettivo della tesi è stato quello di rintracciare le motivazioni alla base del conflitto nello Xinjiang, comprendere le ragioni che hanno portato alla radicalizzazione degli episodi di protesta nella regione ed analizzare le controverse politiche di repressione e controllo attuate dallo Stato in questa regione. Sono stati poi studiate le strategie internazionali sviluppate da Pechino riguardo la questione uigura ed è stato evidenziato come il governo cinese, definendosi vittima del terrorismo islamico uiguro ed etichettando le insurrezioni avvenute nel corso degli anni ’90 come fenomeni di terrorismo organizzato, sia riuscito ad ottenere la legittimazione internazionale circa l’inasprimento delle politiche di controllo attuate nei confronti della popolazione uigura.
Sinologie- Uiguri, stranieri in terra propria
La tesi Il separatismo uighur nello Xinjiang: etnia, religione, società esamina le cause interne del conflitto etnico nella finestra di Pechino sull’Asia Centrale. Se i movimenti sovranazionali del panturchismo e dell’Islam integralista giocano un ruolo, esso è ridimensionato rispetto a quello che il governo cinese vorrebbe far credere. Paventare una minaccia terroristica ha una grande valenza strategica per Pechino dopo l’11 settembre, anche se si sta rivelando un’arma a doppio taglio.
Sulla nuova via della seta
Il progetto noto come One Belt, One Road coinvolgerà un’area rappresentante il 55 per cento del pil mondiale, il 70 per cento della popolazione globale e il 75 per cento delle riserve energetiche. Ma il rischio di un effetto domino minaccia da vicino il Xinjiang, dove è sempre più difficile tirare una linea netta tra le rimostranze contro le politiche culturali portate avanti dal governo cinese e l’infiltrazioni di idee collegate al terrorismo internazionale. Abbiamo fato un giro lungo la Via della Seta
L’inaspettato Xinjiang
Viaggio nella terra degli uiguri. Dalla capitale Urumqi a Kuqa in pullman. E da qui fino a Kashgar, sede dell’immenso mercato, in treno esplorando la “nuova frontiera” nell’estremo occidente dell’Impero di Mezzo, crogiolo di popoli dalla convivenza non sempre pacifica.
Turpan, sulla via della seta
Autunno, la stagione migliore per visitare lo Xinjiang, estremo Occidente della Cina. Qui, dove le civiltà si incontrano (e spesso scontrano), sulle antiche rotte della Via della Seta, si può fare il pieno di storia, cultura e sapori. China Files vi porta a Turpan, un’oasi a 150 metri sotto il livello del mare.