La nostra rassegna di oggi.
China E- Files – Mukzin, un marchio moderno che reinterpreta la tradizione
I consumatori cinesi riscoprono la loro cultura. Drappi del Xinjiang e mantelle mancesi: tutto questo è Mukzin, uno dei brand del Dragone più in voga che fonde tradizione ed innovazione
In Cina e Asia – Tregua Cina-Usa, mancano i dettagli
La nostra consueta rassegna quotidiana.
I ghiacciai cinesi, “un campanello d’allarme per il mondo”
Dagli anni ’50 del secolo scorso a oggi, in Cina, oltre l’82% dei ghiacciai si è ritirato. L’allarme di Greenpeace alla vigilia del vertice di Katowice sui cambiamenti climatici
Il laboratorio sociale della Cina in Xinjiang
Nella regione a maggioranza uigura un milione di persone sarebbero detenute all’interno dei «campi di rieducazione». Il Pcc ha lanciato il piano «United as One Family»: i cinesi «han» diventano «poliziotti-cittadini» installandosi nelle case degli uiguri
Diritti umani: l’Onu boccia la Cina
E’ la terza volta che la Cina si sottopone alla Universal Periodic Review (UPR), meccanismo di revisione con cadenza quinquennale volto ad accertare lo stato dei diritti umani in ognuno dei 193 paesi membri delle Nazioni Unite. Quest’anno, Tibet e Xinjiang hanno dominato l’agenda.
La questione Uigura entra a gamba tesa nel calcio
Mirahmetjan Muzepper (木热合买提江·莫扎帕) è un giovane calciatore incluso nella lista dei 24 stilata dall’allenatore della Nazionale Cinese Marcello Lippi, in occasione delle amichevoli del 7 e 10 settembre contro le rappresentative di Qatar e Bahrain. Cosa c’è di così eclatante in questa convocazione? Tutto, perché Mirahmetjan Muzepper, classe ’91, è un cinese di etnia uigura, nato e cresciuto nella provincia autonoma dello Xinjiang.
Xinjiang: Washington minaccia sanzioni
Sepolta per anni dalla forza dell’economia cinese, la questione dei diritti umani torna sulla scena internazionale. La Cina è sotto accusa per la repressione degli uighuri. E gli Usa pensano a sanzioni, che aprirebbero un fronte nuovo e potenzialmente esplosivo nei rapporti con Pechino
Se il mondo scopre i campi di rieducazione di Pechino nello Xinjiang
La storia della repressione degli uighuri è lunga e violenta, ma è stata quasi ignorata dal resto del mondo. Fino a questa estate, quando una testimonianza ha fatto scoppiare il caso dei campi di rieducazione: il più grande programma di detenzione di massa in Cina da 60 anni
Laboratorio Xinjiang
Nell’estremo Ovest cinese Pechino applica i progressi compiuti nell’industria 4.0 alle più sofisticate tecniche di sorveglianza con l’obiettivo di debellare “i tre mali” (estremismo, terrorismo e separatismo)
In Cina e Asia — Tpp al centro del vertice Apec
Le nostre principali notizie asiatiche di oggi. Tpp al centro del vertice Apec La moribonda Trans-Pacific Partnership sarà il vero protagonista del vertice Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation), che tra il 18 e il 19 maggio riunisce ad Hanoi i ministri del Commercio dei paesi del blocco. Da quando gli Stati Uniti hanno annunciato il proprio ritiro, le rimanenti 11 nazioni coinvolte …
Sinologie – La questione uigura: politiche di assimilazione in ambito economico, linguistico e culturale
Obbiettivo della tesi è stato quello di rintracciare le motivazioni alla base del conflitto nello Xinjiang, comprendere le ragioni che hanno portato alla radicalizzazione degli episodi di protesta nella regione ed analizzare le controverse politiche di repressione e controllo attuate dallo Stato in questa regione. Sono stati poi studiate le strategie internazionali sviluppate da Pechino riguardo la questione uigura ed è stato evidenziato come il governo cinese, definendosi vittima del terrorismo islamico uiguro ed etichettando le insurrezioni avvenute nel corso degli anni ’90 come fenomeni di terrorismo organizzato, sia riuscito ad ottenere la legittimazione internazionale circa l’inasprimento delle politiche di controllo attuate nei confronti della popolazione uigura.
Sinologie- Uiguri, stranieri in terra propria
La tesi Il separatismo uighur nello Xinjiang: etnia, religione, società esamina le cause interne del conflitto etnico nella finestra di Pechino sull’Asia Centrale. Se i movimenti sovranazionali del panturchismo e dell’Islam integralista giocano un ruolo, esso è ridimensionato rispetto a quello che il governo cinese vorrebbe far credere. Paventare una minaccia terroristica ha una grande valenza strategica per Pechino dopo l’11 settembre, anche se si sta rivelando un’arma a doppio taglio.
Sulla nuova via della seta
Il progetto noto come One Belt, One Road coinvolgerà un’area rappresentante il 55 per cento del pil mondiale, il 70 per cento della popolazione globale e il 75 per cento delle riserve energetiche. Ma il rischio di un effetto domino minaccia da vicino il Xinjiang, dove è sempre più difficile tirare una linea netta tra le rimostranze contro le politiche culturali portate avanti dal governo cinese e l’infiltrazioni di idee collegate al terrorismo internazionale. Abbiamo fato un giro lungo la Via della Seta
L’inaspettato Xinjiang
Viaggio nella terra degli uiguri. Dalla capitale Urumqi a Kuqa in pullman. E da qui fino a Kashgar, sede dell’immenso mercato, in treno esplorando la “nuova frontiera” nell’estremo occidente dell’Impero di Mezzo, crogiolo di popoli dalla convivenza non sempre pacifica.