Mirahmetjan Muzepper (木热合买提江·莫扎帕) è un giovane calciatore incluso nella lista dei 24 stilata dall’allenatore della Nazionale Cinese Marcello Lippi, in occasione delle amichevoli del 7 e 10 settembre contro le rappresentative di Qatar e Bahrain. Cosa c’è di così eclatante in questa convocazione? Tutto, perché Mirahmetjan Muzepper, classe ’91, è un cinese di etnia uigura, nato e cresciuto nella provincia autonoma dello Xinjiang.
Xinjiang: Washington minaccia sanzioni
Sepolta per anni dalla forza dell’economia cinese, la questione dei diritti umani torna sulla scena internazionale. La Cina è sotto accusa per la repressione degli uighuri. E gli Usa pensano a sanzioni, che aprirebbero un fronte nuovo e potenzialmente esplosivo nei rapporti con Pechino
Se il mondo scopre i campi di rieducazione di Pechino nello Xinjiang
La storia della repressione degli uighuri è lunga e violenta, ma è stata quasi ignorata dal resto del mondo. Fino a questa estate, quando una testimonianza ha fatto scoppiare il caso dei campi di rieducazione: il più grande programma di detenzione di massa in Cina da 60 anni
Sinologie – La questione uigura: politiche di assimilazione in ambito economico, linguistico e culturale
Obbiettivo della tesi è stato quello di rintracciare le motivazioni alla base del conflitto nello Xinjiang, comprendere le ragioni che hanno portato alla radicalizzazione degli episodi di protesta nella regione ed analizzare le controverse politiche di repressione e controllo attuate dallo Stato in questa regione. Sono stati poi studiate le strategie internazionali sviluppate da Pechino riguardo la questione uigura ed è stato evidenziato come il governo cinese, definendosi vittima del terrorismo islamico uiguro ed etichettando le insurrezioni avvenute nel corso degli anni ’90 come fenomeni di terrorismo organizzato, sia riuscito ad ottenere la legittimazione internazionale circa l’inasprimento delle politiche di controllo attuate nei confronti della popolazione uigura.
Sinologie- Uiguri, stranieri in terra propria
La tesi Il separatismo uighur nello Xinjiang: etnia, religione, società esamina le cause interne del conflitto etnico nella finestra di Pechino sull’Asia Centrale. Se i movimenti sovranazionali del panturchismo e dell’Islam integralista giocano un ruolo, esso è ridimensionato rispetto a quello che il governo cinese vorrebbe far credere. Paventare una minaccia terroristica ha una grande valenza strategica per Pechino dopo l’11 settembre, anche se si sta rivelando un’arma a doppio taglio.
Sulla nuova via della seta
Il progetto noto come One Belt, One Road coinvolgerà un’area rappresentante il 55 per cento del pil mondiale, il 70 per cento della popolazione globale e il 75 per cento delle riserve energetiche. Ma il rischio di un effetto domino minaccia da vicino il Xinjiang, dove è sempre più difficile tirare una linea netta tra le rimostranze contro le politiche culturali portate avanti dal governo cinese e l’infiltrazioni di idee collegate al terrorismo internazionale. Abbiamo fato un giro lungo la Via della Seta
Turpan, sulla via della seta
Autunno, la stagione migliore per visitare lo Xinjiang, estremo Occidente della Cina. Qui, dove le civiltà si incontrano (e spesso scontrano), sulle antiche rotte della Via della Seta, si può fare il pieno di storia, cultura e sapori. China Files vi porta a Turpan, un’oasi a 150 metri sotto il livello del mare.
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