Un recente studio basato sui cv di 25mila dipendenti Huawei parrebbe confermare legami molto stretti tra il colosso di Shenzhen e l’esercito cinese, come già suggerito da un’inchiesta di Bloomberg. Nulla tuttavia prova un coinvolgimento dell’azienda nelle presunte attività di spionaggio condotte da Pechino ai danni di governi e società straniere.
Pillole di Cina – Vermi e spionaggio
La seta è stata da sempre un prodotto cinese, e la sua tecnologia è rimasta segreta per quasi tre millenni, protetta da leggi severissime che condannavano a morte chi l’avesse divulgata e anche chi avesse esportato i bachi e il gelso fuori dai confini del Paese. In quella che oggi definiamo “bilancia dei pagamenti” la seta fu per la Cina una vera benedizione commerciale, e fu questo il motivo principale che spinse a mantenere nascosto e inaccessibile tutto ciò che ruotava attorno ad essa
La guerra dei visti
La caccia alla spia ha ormai assunto diramazioni tali da aver compromesso la carriera accademica di promettenti talenti. Secondo il New York Times, solo nell’ultimo anno, almeno 30 studiosi cinesi specializzati in scienze sociali e rapporti sino-americani si sono visti precludere l’ingresso negli States o hanno incontrato difficoltà nell’ottenere il permesso dopo essere finiti sulla lista nera dell’Fbi
Vodafone sapeva delle “vulnerabilità” nei dispositivi Huawei
Secondo l’inchiesta del gruppo Usa, la stessa compagnia ha spiegato di aver discusso e risolto le criticità direttamente con Huawei nel biennio 2011-2012, aggiungendo di non aver riscontrato alcuna compromissione dei dati da parte di terzi. Letteralmente: “Nel settore delle telecomunicazioni non è raro che gli operatori rintraccino vulnerabilità nelle apparecchiature dei fornitori”
Huawei alla conquista dell’Africa
Grazie ai suoi prezzi a buon mercato (il 5-15% più economici dei competitor europei), negli ultimi anni il colosso di Shenzhen è diventato il marchio di smartphone più acquistato in Sud Africa, sorpassando Apple e tallonando da vicino Samsung. A settembre, la China Exim Bank, istituto di punta della nuova Via della Seta, ha erogato 328 milioni di dollari alla Nigeria per un upgrade delle reti locali con dispositivi Huawei
Taiwan nel mirino degli hacker cinesi
Secondo le rivelazioni della FireEye, azienda statunitense di sicurezza di reti informatiche, negli ultimi anni si è registrato un netto incremento del numero degli attacchi di hacker con sede in Cina, fino ad arrivare a 40 milioni di attacchi cibernetici al mese.
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