I titoli di oggi:
Xi smentisce la tesi del golpe
Meta blocca campagna di disinformazione sino-russa
Shenzhen protesta contro la Zero Covid
I titoli di oggi:
Xi smentisce la tesi del golpe
Meta blocca campagna di disinformazione sino-russa
Shenzhen protesta contro la Zero Covid
I titoli di oggi:
La superbanca cinese AIIB sospende le attività con Russia e Bielorussia
NPC: delegati propongono di abolire reato usato contro i dissidenti
Economist: la Cina viola la Convenzione di Vienna
Pompeo chiede il riconoscimento dell’indipendenza di Taiwan
Crisi Ucraina: gli Usa ricuciono il Quad
I guerrieri del soft power cinese
Sotto assedio. Per la prima volta Pechino usa la parola «guerra». Wang Yi: «Deploriamo il conflitto in corso e siamo preoccupati per i civili»
Cina/Usa. L’ex segretario di Stato americano arriverà il 2 marzo: Pechino e Washington osservano
La “deliberata ambiguità” sta diventando sempre meno ambigua. Il principio che dal 1979 definisce meglio di qualunque altro l’approccio strategico degli Stati Uniti ai rapporti con la Repubblica di Cina, ergo Taiwan, è in fase di mutamento.
Seppur dietro le quinte, i riverberi della politica americana hanno sempre avuto ripercussioni sulle turbolente relazioni tra Pechino e Santa Sede. Così, quando lo scorso 18 settembre il segretario di stato americano Mike Pompeo si è scagliato contro il recente riavvicinamento della Santa Sede a Pechino, il pressing è parso rispondere innanzitutto a necessità elettorali, ma non solo
Lo scorso 22 settembre sono scaduti i primi due anni dalla firma dell’accordo provvisorio sino-vaticano sulle nomine episcopali. Da allora il dialogo tra il governo cinese la Santa Sede ha portato al riconoscimento congiunto di nove vescovi. Ma non sono stati due anni facili. Ne abbiamo parlato con Francesco Sisci, editorialista e docente della Renmin University
Parolin e l’inviato di Trump: terzo round fra Washington e Santa sede sui rapporti con Pechino
Dichiarazione di Pompeo a seguito della decisione di Pechino di imporre una legge sulla sicurezza nazionale all’ex colonia
In un recente commento in merito alle ambizioni territoriali di Pechino sull’Artico, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha attaccato duramente la posizione cinese in una delle zone più calde del momento. “Esistono solamente stati che sia affacciano sull’Artico e stati che non vi si affacciano.” Le parole di Pompeo, pronunciate alla vigilia della riunione del Consiglio Artico, rappresentano un chiaro avvertimento contro le attività di Pechino nella regione ricca di risorse.
I colloqui fin qui non hanno portato a nulla. La denuclearizzazione non si vede, anzi: Washington accusa Pyongyang di aumentare la produzione di uranio arricchito. Pompeo è un gangster, ribattono i nordcoreani. Ma la restituzione dei resti dei caduti Usa nella guerra di Corea può rinsaldare il dialogo Vuota, deserta. La zona demilitarizzata al confine tra le due Coree si è …