La rassegna settimanale sulle relazioni tra Italia, Cina e Asia orientale
Go East – Italia e Cina, un feeling che non decolla
La rassegna settimanale sulle relazioni tra Roma, Pechino e Asia orientale
Gli affari di Huawei in Corea del Nord
Huawei Technologies Co., il gigante tecnologico cinese sanzionato da Washington, ha segretamente aiutato il governo nordcoreano a costruire e gestire la rete wireless nazionale. E’ quanto confermano ex dipendenti e documenti interni ottenuti dal Washington Post
Huawei, con un piede nell’esercito e un altro nell’intelligence
Un recente studio basato sui cv di 25mila dipendenti Huawei parrebbe confermare legami molto stretti tra il colosso di Shenzhen e l’esercito cinese, come già suggerito da un’inchiesta di Bloomberg. Nulla tuttavia prova un coinvolgimento dell’azienda nelle presunte attività di spionaggio condotte da Pechino ai danni di governi e società straniere.
Cina e Usa riallacciano il dialogo
Al G20 le minacce di nuove sanzioni commerciali sulle merci cinesi diventano una tregua. In ballo c’erano 300 milioni di dollari di prodotti cinesi importati negli Stati Uniti
Le Las Vegas nel deserto non vanno più di moda
Un tempo tappa di passaggio lungo l’antica via della seta, nonostante la morfologia ostile, Lanzhou continua ricoprire un ruolo di primo piano nei transtiti tra l’Est e l’estremo Occidente della Cina. Ma sono serviti circa 6000 operai e oltre 3000 escavatori per rendere la zona, un tempo costellata da centinaia di rilievi montuosi e villaggi, adatta allo scopo
Pillole di Cina – Vermi e spionaggio
La seta è stata da sempre un prodotto cinese, e la sua tecnologia è rimasta segreta per quasi tre millenni, protetta da leggi severissime che condannavano a morte chi l’avesse divulgata e anche chi avesse esportato i bachi e il gelso fuori dai confini del Paese. In quella che oggi definiamo “bilancia dei pagamenti” la seta fu per la Cina una vera benedizione commerciale, e fu questo il motivo principale che spinse a mantenere nascosto e inaccessibile tutto ciò che ruotava attorno ad essa
Caso Huawei, Pechino prepara una sua blacklist
Pechino sta preparando un elenco di aziende americane che saranno colpite come è capitato negli Usa alla cinese Huawei
Cartellino Rosso – Huawei e la “globalizzazione nello sport”
Nelle ultime due settimane il mondo ha assistito inerme allo scambio di colpi tra il colosso cinese Huawei e l’amministrazione USA guidata da Donald Trump. Una vicenda che al momento appare tutt’altro che conclusa e che potrebbe avere ripercussioni anche nel mondo del calcio.
Né Google né Huawei per un web libero
Il punto è che i giganti hi-tech, qualunque bandiera portino in mano non sarà mai la nostra, ma sarà sempre quella che permette loro di massimizzare il potere, economico o politico che sia. Passando sopra in primis ai lavoratori della filiera (da chi estrae e lavora le terre rare per farne superconduttori ai minatori di coltan, fino agli operai delle fabbriche in Cina e in mezzo mondo) e poi agli utenti finali, pienamente mercificati.
Huawei graziata per 90 giorni
«Abbiamo sacrificato noi stessi e le nostre famiglie per il nostro ideale, per stare in cima al mondo. Per raggiungere questo ideale, prima o poi ci sarà conflitto con gli Stati uniti». Parola di Ren Zhengfei, il fondatore di Huawei
Huawei stritolata nella guerra per il 5G
La sensazione è che l’odierna comunicazione di Google possa innescare una reazione a catena, portando all’affermazione di «nazionalismi digitali» in tema di «piattaforme»: sistemi operativi chiusi, app fornite da sviluppatori nazionali o di «area». Siamo nel mezzo di una guerra tecnologica destinata a rivoluzionare i confini digitali del mondo di domani.
Vodafone sapeva delle “vulnerabilità” nei dispositivi Huawei
Secondo l’inchiesta del gruppo Usa, la stessa compagnia ha spiegato di aver discusso e risolto le criticità direttamente con Huawei nel biennio 2011-2012, aggiungendo di non aver riscontrato alcuna compromissione dei dati da parte di terzi. Letteralmente: “Nel settore delle telecomunicazioni non è raro che gli operatori rintraccino vulnerabilità nelle apparecchiature dei fornitori”
Londra: “gravi difetti nel software Huawei”
Il National Cyber Security Centre ha rilevato difetti nei prodotti e scarso impegno nel cercare di risolverli. Le autorità britanniche si dicono particolarmente preoccupate del fatto che l’azienda non abbia implementato le politiche sulla sicurezza informatica a livello aziendale. Ma il fatturato è a livelli record: 100 miliardi di dollari nel 2018
L’Ue grazia Huawei
Il Consiglio europeo respinge il pressing statunitense e non blocca l’azienda cinese. Saranno gli Stati a stabilire eventuali barriere. Ma ormai il 5G parla la lingua di Pechino