Il punto è che i giganti hi-tech, qualunque bandiera portino in mano non sarà mai la nostra, ma sarà sempre quella che permette loro di massimizzare il potere, economico o politico che sia. Passando sopra in primis ai lavoratori della filiera (da chi estrae e lavora le terre rare per farne superconduttori ai minatori di coltan, fino agli operai delle fabbriche in Cina e in mezzo mondo) e poi agli utenti finali, pienamente mercificati.
Huawei graziata per 90 giorni
«Abbiamo sacrificato noi stessi e le nostre famiglie per il nostro ideale, per stare in cima al mondo. Per raggiungere questo ideale, prima o poi ci sarà conflitto con gli Stati uniti». Parola di Ren Zhengfei, il fondatore di Huawei
Huawei stritolata nella guerra per il 5G
La sensazione è che l’odierna comunicazione di Google possa innescare una reazione a catena, portando all’affermazione di «nazionalismi digitali» in tema di «piattaforme»: sistemi operativi chiusi, app fornite da sviluppatori nazionali o di «area». Siamo nel mezzo di una guerra tecnologica destinata a rivoluzionare i confini digitali del mondo di domani.
Vodafone sapeva delle “vulnerabilità” nei dispositivi Huawei
Secondo l’inchiesta del gruppo Usa, la stessa compagnia ha spiegato di aver discusso e risolto le criticità direttamente con Huawei nel biennio 2011-2012, aggiungendo di non aver riscontrato alcuna compromissione dei dati da parte di terzi. Letteralmente: “Nel settore delle telecomunicazioni non è raro che gli operatori rintraccino vulnerabilità nelle apparecchiature dei fornitori”
Londra: “gravi difetti nel software Huawei”
Il National Cyber Security Centre ha rilevato difetti nei prodotti e scarso impegno nel cercare di risolverli. Le autorità britanniche si dicono particolarmente preoccupate del fatto che l’azienda non abbia implementato le politiche sulla sicurezza informatica a livello aziendale. Ma il fatturato è a livelli record: 100 miliardi di dollari nel 2018
L’Ue grazia Huawei
Il Consiglio europeo respinge il pressing statunitense e non blocca l’azienda cinese. Saranno gli Stati a stabilire eventuali barriere. Ma ormai il 5G parla la lingua di Pechino
Huawei alla conquista dell’Africa
Grazie ai suoi prezzi a buon mercato (il 5-15% più economici dei competitor europei), negli ultimi anni il colosso di Shenzhen è diventato il marchio di smartphone più acquistato in Sud Africa, sorpassando Apple e tallonando da vicino Samsung. A settembre, la China Exim Bank, istituto di punta della nuova Via della Seta, ha erogato 328 milioni di dollari alla Nigeria per un upgrade delle reti locali con dispositivi Huawei
In Cina e Asia – Taiwan contro la propaganda “rossa” del video-streaming
La nostra rassegna quotidiana
Roma e Londra si smarcano dal pressing Usa su Huawei
L’Italia a Washington: al via strutture di controllo ma nessuna chiusura al colosso cinese
Huawei, il colosso cinese che fa tremare la politica mondiale
Dall’esercito cinese al più grande colosso mondiale delle telecomunicazioni: storia di Ren Zhengfei e della sua azienda, sempre più al centro della “nuova guerra fredda” tra Cina e Usa, combattuta a colpi di commercio, telecomunicazioni e spionaggio
Caro Trump, la “Cina 4.0” è già realtà
Trump finge di non vedere il quadro generale: è la nuova via della seta che trasporterà per il mondo questa nuova postura internazionale della Cina; più velocità negli scambi commerciali e una ovvia «presenza» geopolitica cinese che ormai dal centro Asia, punta al nord Europa, all’Africa e di recente anche all’America Latina
In Cina e Asia – Huawei, anche la Germania ripensa alle gare per il 5G
La nostra quotidiana rassegna asiatica.
“Tempo da lupi” a Huawei
L’arresto della primogenita del fondatore di Huawei non poteva arrivare in un momento peggiore. Ma la storica adattabilità del colosso di Shenzhen potrebbe dimostrarsi ancora una volta, come già in passato, un utile salvagente
Xi Jinping incontra Trump. Dazi e 5G all’ordine del giorno
Domani i due leader si incontreranno per cercare il compromesso sulle sanzioni. Ma la sfida tra i due sarà sul primato tecnologico