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Infografica: No, gli orientali non inquinano più degli occidentali

In Ambiente e Sociale, Asia Meridionale, Economia, Politica e Società by Redazione

Attualmente, Pechino e New Delhi sono le uniche a precedere Washington per carbone prodotto e numero di centrali, ma la Cina da sola emette un terzo della CO2 globale: più di Usa, Ue e India messi insieme. Tuttavia, la gran parte delle emissioni attuali sono state accumulate da Europa e Nord America negli ultimi secoli.

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Infografica: La “costruzione del nemico” tra oriente e occidente

In Cina, Economia, Politica e Società, Infografiche, Relazioni Internazionali by Gian Luca Atzori

Nel mese di aprile, il Global Times research center ha svolto un’indagine sui sentimenti dei giovani cinesi rispetto ai paesi occidentali [prevalentemente identificati in usa e ue]. il sondaggio ha raccolto 1281 risposte ed è stato diffuso in 119 città tra cui la capitale Pechino e i principali centri come Shanghai e Shenzhen. Il Global Times è la versione internazionale del quotidiano del popolo, organo mediatico del partito comunista cinese. nonostante questo e nonostante il campione ridotto rispetto alla popolazione giovanile, simili dati mostrano un importante mutamento nella percezione occidentale, o perlomeno, aiutano a fare luce sulle dinamiche e le narrative che si stanno delineando all’interno dell’opinione pubblica, della propaganda e della leadership.

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Cina-Italia – Gli eBook di China Files – No. 4

In Cina, eBook, Relazioni Internazionali by Redazione

Non ricordo quale fosse di preciso, in ogni caso: era uno dei tanti incontri interministeriali tra Cina e Italia. Di giornalisti ossessionati dalla Cina eravamo tre, forse quattro e scommettevamo su quando avremmo sentito dire “Marco Polo” e “spaghetti”. Qualcuno buttò lì anche un “Marcello Lippi”. Scommesse facili, perché “Marco Polo” e “spaghetti” vennero fuori nel primo quarto d’ora di …

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Giappone ed Europa alla prova delle tensioni USA-Cina

In Asia Orientale, Cina, Relazioni Internazionali by Redazione

L’Italia, l’Europa e altre medie potenze che dipendono dal buon funzionamento della governance globale, paesi che includono il Giappone, rimarrebbero schiacciati da uno scontro tra titani. Ma il rischio è che si arrivi ad una scelta di campo che ridurrebbe le relazioni diplomatiche tra le grandi potenze del 21° secolo non alla legge internazionale, ma alla legge delle giungla. Commentary di Giulio Pugliese

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Commercio, Europa e Asia sempre più vicine. Il ruolo dell’Italia tra Ue e Cina

In Cina, Economia, Politica e Società, Relazioni Internazionali by Redazione

Pechino continua la propria azione di contrasto alle politiche dei dazi e di trade war, a seguito della firma del Regional Comprehensive Economic Partnership e la proposta di entrare nel Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership si afferma sempre più come leader del commercio internazionale

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L’Europa guarda all’Indo-Pacifico

In Asia Orientale, Cina, Relazioni Internazionali by Alessandra Colarizi

Poco dopo l’annuncio delle linee guida tedesche sull’Indo-Pacifico, nel mese di settembre Germania, Francia e Gran Bretagna hanno rilasciato un comunicato congiunto per denunciare le operazioni dell’Esercito popolare di liberazione nel Mar cinese meridionale. La regione a cavallo tra i due Oceani è sempre più centrale per il Vecchio Continente

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Sinologie – Il porto del Pireo e il gruppo COSCO

In Cina, Relazioni Internazionali, Sinologie by Redazione

Dall’agosto 2018, la Grecia fa ufficialmente parte del progetto Belt and Road. Il governo cinese ha dichiarato che l’acquisizione del porto greco da parte del gruppo COSCO riassume perfettamente quelli che sono i cinque pilastri della BRI: il coordinamento politico, la connessione tra le strutture, il commercio senza ostacoli, l’integrazione finanziaria e i legami tra le varie popolazioni.

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Il “made in China 2025”, un pericolo o un’occasione per l’Italia?

In Cina, Economia, Politica e Società by Alessandra Colarizi

Dall’inizio della trade war il progetto “Made in China 2025” è scomparso dai radar mediatici, sopravvivendo solo nelle velate allusioni della stampa statale al perseguimento di tecnologia “indigena”. E perlopiù in riferimento alla creazione di sinergie internazionali rigorosamente “win-win” in cui l’Europa, sponda preziosa nella resistenza contro Washington, costituisce l’interlocutore privilegiato. Può davvero il peggiore incubo degli Stati Uniti diventare un’occasione per il Vecchio Continente?