La finanza comportamentale si contrappone a quella razionale basata sul principio dell’utilità attesa, e presuppone che il mercato non sia solo popolato da investitori razionali ma anche da investitori cosiddetti “normali”, che agiscono sulla scorta di pulsioni emotive. Questa tesi cerca di capire se l’assunto é riscontrabile nel comportamento degli investitori delle borse di Shanghai e Shenzen durante la crisi del 2015.