Al di là delle cifre snocciolate dagli esperti, l’idea che aleggia nei report e nei saggi del settore, è che l’allarmismo occidentale per la presenza dei Cinesi in Africa non derivi soltanto dalla competizione economico-politica, ma che ci sia anche una componente “emotiva”, una sorta di ius primae noctis africana di cui l’Occidente si arroga il diritto. Come dire: che ci azzeccano i Cinesi in Africa? Ebbene, cari Occidentali, i Cinesi ci azzeccano, eccome, in Africa, visto che anch’essi l’hanno frequentata con una certa regolarità sin dall’antichità.
La Cina in Africa oltre gli stereotipi
Uno studio della Soas smentisce molti dei luoghi comuni sulla presunta cattiva condotta degli investitori cinesi in Africa. Sopratutto quando si parla di salari e discriminazioni contro i lavoratori locali.
Un capo tribù cinese in Nigeria
Kong Tao, originario della provincia dello Henan, nella Cina centrale, ha ricevuto la nomina a capo di una tribù nigeriana per aver contribuito attivamente allo sviluppo delle infrastrutture del paese africano
La Cina in Africa oltre le infrastrutture
Secondo il Financial Times, sono circa un milione i cinesi ad aver tentato fortuna nel continente, attirati dalle condizioni di business più vantaggiose. Le aziende statali cinesi investono nei settori minerario e dell’edilizia, quelle private nel manufatturiero e nei servizi. Ma per gli africani il divario culturale con i nuovi arrivati si traduce spesso in forme di razzismo e discriminazione
Nuovi scenari geopolitici tra Italia e Cina
La Cina ha quasi sempre mire anche di natura geopolitica che possono spaziare dal soft power ad accordi-teste di ponte per ottenere poi asset dai paesi con i quali tratta. Gli investimenti attraverso prestiti possono comportare un rischio, per economie già indebitate
Huawei alla conquista dell’Africa
Grazie ai suoi prezzi a buon mercato (il 5-15% più economici dei competitor europei), negli ultimi anni il colosso di Shenzhen è diventato il marchio di smartphone più acquistato in Sud Africa, sorpassando Apple e tallonando da vicino Samsung. A settembre, la China Exim Bank, istituto di punta della nuova Via della Seta, ha erogato 328 milioni di dollari alla Nigeria per un upgrade delle reti locali con dispositivi Huawei
L’Italia guarda alla Cina e ridiscute la sua “vocazione atlantica”
La trasferta italiana del ministro degli esteri cinese è servita a preparare l’arrivo di Xi Jinping a Roma a marzo: in occasione della visita del presidente cinese l’Italia potrebbe firmare il memorandum d’intesa per la nuova via della seta
Il “soft power” cinese ammalia l’Africa
In Africa, a subire il fascino dell’influenza “soft” di Pechino sono soprattutto le nuove generazioni. Quelle che un giorno guideranno il terzo più grande continente del mondo. Proprio come Mnangagwa negli anni ’60 del secolo scorso divenne, appena ventenne, tra i primi leader dello Zimbabwe a ricevere un training militare oltre la Muraglia quando Mao Zedong mirava ad esportare il comunismo a sostegno dei movimenti indipendentisti dell’Africa in balia del colonialismo occidentale.
Madagascar, vecchie e nuove diaspore cinesi a confronto
Adagiata su 2 delle 12 colline reali, Antananarivo, Tana per i locali, si contende lo spazio con distese di risaie e laghi. Il caos é quello tipico delle metropoli africane ma con qualcosa di diverso, quella discendenza asiatica (indonesiana e malese) che è evidente camminando per le strade ed é parte integrante del DNA di un paese, laboratorio di unicità umana e naturale, e che vale a farne un unicum nel continente africano e oltre.
La diplomazia degli stadi cinesi
In occasione del recente Forum sulla cooperazione Cina-Africa, il dragone ha promesso investimenti per oltre 60 miliardi di dollari per promuovere lo sviluppo del continente africano, oltre alla cancellazione dei debiti dei paesi più poveri. Una parte significativa degli investimenti nel continente africano è quella relativa alle infrastrutture sportive. La Cina, dal 1958 ad oggi, ha costruito in Africa e non solo (America Latina, Asia, Caraibi e Sud del Pacifico) oltre cento impianti sportivi, per la maggior parte dedicati al calcio.
La grande isola alla corte di Xi Jinping
Tra i paesi più poveri al mondo, il Madagascar riveste un ruolo strategico nel disegno geopolitico cinese della Nuova Via della Seta. Non poteva quindi mancare a Pechino il presidente Hery Rajaonarimampianina, a caccia di capitali per rivitalizzare la debole economia malgascia e nel pieno della campagna elettorale per le elezione presidenziali che si terranno a novembre.
La Cina rafforza la propria posizione in Africa
Prestiti per 60 miliardi di dollari oltre alla cancellazione delle passività per i paesi più poveri e indebitati. E’ il “pacco regalo” con cui il presidente cinese Xi Jinping ha accolto i leader africani confluiti ieri mattina a Pechino per il Forum on China-Africa Cooperation.
Perché la strategia della Cina ha successo in Africa
Xi Jinping è in viaggio in Africa per rafforzare la presenza cinese. La sua strategia ha successo perchè risponde a una reale esigenza mostrata dai Paesi africani: trovare finanziamenti. Oggi è Pechino il motore dell’industrializzazione di gran parte del continente
Trump sbraita e «twitta», Pechino chiude accordi
Durante le recenti performance di Trump, il premier cinese, è stato in Europa e ha poi ricevuto a Pechino la delegazione europea composta da Juncker e Tusk, in occasione del ventesimo incontro tra Cina e Ue. Pechino e Washington — in questo momento — rappresentano due strategie opposte: Trump sbraita via Twitter, procede ondivago e ha evidenziato il suo nemico numero uno nell’Iran, mettendo nel mazzo anche l’Unione europea; Pechino avanza nei suoi incontri, nella sua agenda e nelle risposte allo scontro commerciale in atto in silenzio, ma pare prontissima a sfruttare gli spazi offerti dalla prorompente dialettica di Trump