Ha sparato a cinque degli aggressori nel giro di 15 secondi, impedendo così ulteriori spargimenti di sangue. Gli hanno dato il nome di copertura di Zhang Jun, è l’anonimo capo della squadra speciale accorsa alla stazione di Kunming mentre, sabato scorso, un gruppo di almeno otto persone stava seminando morte e terrore tra i passeggeri di uno dei più affollati snodi ferroviari della Cina.
Ventinove morti e centoquarantatre feriti sono i numeri ufficiali di un atto che è stato attribuito a “separatisti dello Xinjiang”; ma se non ci fosse stato il Rambo made in China – lasciano intendere i giornali – avrebbe anche potuto andare peggio.
La televisione di Stato Cctv ha raccontato che la squadra “Swat” (Special Weapons and Tactics Unit) è arrivata 10 minuti dopo l’inizio dell’attacco, che è durato in tutto 25 minuti. Il capo della squadra – l’unico ad avere un fucile automatico – ha sparato alcuni colpi di avvertimento, ma gli aggressori non si sono fermati. È lui stesso a dirlo in un video trasmesso dalla televisione, in cui non compare il suo volto. L’uomo racconta che alla resta del gruppo di assalitori c’era una donna che indossava una maschera nera, che si è lanciata verso di lui.
“Era a meno di due metri di distanza […]. Se avessi esitato per un altro secondo, sarei morto”, ha detto. A quel punto, altri quattro assalitori l’hanno preso di mira. “Non ho avuto tempo di pensare, ho sparato più veloce che potevo”, ha spiegato. “Dopo avere steso tutti e cinque, il primo, quello più vicino a me, è riuscito a tirarsi su di nuovo e mi ha tirato un coltello. Per fortuna ho inclinato la testa”.
Ma chi sono quindi questi “Swat” cinesi? Si tratta probabilmente dei membri di una delle due unità, create all’inizio degli anni Duemila, che hanno fatto il loro grande debutto con le Olimpiadi di Pechino 2008 e si sono poi affermate tra le migliori al mondo, tant’è che tengono corsi di aggiornamento sulle tattiche antiterrorismo anche ai colleghi occidentali: la Snow Leopard Commando Unit (Slcu – Xuebao Tuji Dui), nata nel 2002, e la Beijing Special Weapons and Tactics Unit (Swat – Beijing Tejing Zongdui), nata nel 2005 nella capitale ma operativa in seguito, come l’altra, su tutto il territorio nazionale. È quest’ultima, da quanto si apprende, che è intervenuta a Kunming.
Swat e “Leopardi delle nevi” – che si chiamano così perché devono saper combattere in condizioni estreme – usano di solito armi made in China, ma in caso si dotano anche di tecnologie e veicoli occidentali, come per esempio il Suv Hummer e i puntatori Eotech, di fabbricazione Usa. Tra le armi da fuoco, vanno per la maggiore i fucili d’assalto della serie Qbz, le pistole Qsz (quelle in dotazione all’Esercito Popolare di Liberazione) la mitraglietta Qcw-05.
Nel luglio scorso – come ha ampiamente riportato una raggiante Cctv – la Snow Leopard Commando Unit e la “SWAT Academy Special Service Group” cinesi si sono piazzate al primo e secondo posto nella “Warrior Annual Competition”, lo speciale concorso dedicato alle forze speciali di tutto il mondo, che si tiene in Giordania.
Al tempo, i media di Pechino diedero risalto al fatto che le due unità facessero parte della polizia e non dell’esercito, come a dire “guardate come sono bravi anche se non hanno dietro tutti i soldi e l’organizzazione dell’Epl”. Ma rimarcarono soprattutto che, nella competizione, i Rambo cinesi avevano battuto i marines Usa.
Quando gli è stato chiesto se avesse avuto paura durante l’attacco, Zhang ha detto: “Non ho avuto il tempo di avere paura. Ogni secondo era importante. Se non avessi sparato subito, ci sarebbero state altre persone innocenti uccise o ferite”.
“Essere un poliziotto è una professione nobile”, ha aggiunto. “Noi ce ne stiamo di solito nell’ombra, ma non appena la gente ha bisogno di noi per essere soccorsa o perché si neutralizzino dei terroristi, allora siamo pronti a correre in prima linea”.
Ogni tragedia ha bisogno di qualche eroe. Questo anonimo poliziotto sembra rappresentare bene la Cina efficiente e determinata del “grande sogno” di Xi Jinping.
[Scritto per Lettera43; foto credits: chinesemilitaryreview.blogspot.com]