Qualche settimana fa la mia coinquilina entra tutta entusiasta in casa e mi dice di ascoltare assolutamente questo giovane rapper di Mumbai. Si chiama Naezy e i più esperti di lingua hindi – che capiscono cosa dice nei propri testi – ne parlano molto molto bene, in un momento in cui il rap anche in India sta tragicamente prendendo la virata delle discoteche (come esemplifica il mai abbastanza disprezzato Yo Yo Honey Singh), perdendo il senso originario della musica di protesta afroamericana.Qui sotto due pezzi di Naezy: il primo, in solitaria, ha un video realizzato interamente con un’iPad, compresi i beat.
Il secondo, assieme a un più noto rapper di Mumbai, Divine, è la prima produzione di livello in cui figura Naezy.
Naezy – vero nome: Naved Shaikh – è riuscito a sfondare grazie a un mini documentario dedicato alla sua vita. Dura 10 minuti e ha vinto il premio per il miglior cortometraggio nella sezione Dimensions del Mumbai Film Festival 2014.
Qui sotto ve lo potete vedere, sottotitolato in inglese, e capie perché Shaikh (classe 1993) abbia deciso di fare rap nella sua lingua.
Ah, piccola nota forse ridondante, ma mi piace sottolinearlo sempre per il discorso di «Raccontare gli altri»: Naezy è musulmano.
[Foto credit: youtube.com]