Vai allo speciale: Cina Internet, un tranquillo atto di rivolta.
Dal primo luglio in Cina entra in vigore la disposizione governativa che vuole obbligatorio, per ogni nuovo pc venduto sul suolo cinese, l’installazione del Green Dam Youth Escort, il software dotato di una lista nera di siti pornografici, creato con lo scopo, dichiarato, di evitare navigazioni pericolose ai più giovani.
Anche se non sembra che i produttori siano ancora pronti (il debutto di Green Dam potrebbe slittare di un paio di mesi), la decisione del governo cinese ha suscitato molte perplessità non solo in Cina: dietro la possibilità di vietare la navigazione sui siti porno, potrebbe nascondersi la volontà di censurare e controllare ulteriormente la navigazione on line in Cina.
Va chiarito un punto: censura o no in Cina si riesce a raggiungere qualsiasi sito, anche quelli che il Governo vuole censurati. Anche Youtube, per citare un celebre oscuaramento. Questo accade grazie ad un sistema di proxy che consente di uscire dalla Intranet cinese e aggirare in questo modo il Grande Firewall governativo, nonostante molti di questi proxy, con il tempo vengano abbattuti.
Rimane il fatto che, pur potendo raggiungere qualsiasi sito, lo si fa contro l’oscuramento voluto dal Governo, che esiste e si fa più forte in occasione di date considerate sensibili (accadde con le Olimpiadi, è accaduto con le ricorrenze delle rivolte tibetane, l’anniversario dell’89 e sta accadendo tuttora, in preparazione alla celebrazione del sessantesimo anniversario della Repubblica Popolare).
Sull’internet cinese si è ben presto aperto un dibattito, attraverso i blog, Twitter e le Bbs.
Proprio via Twitter, emulando gli attivisti iraniani, Ai Wei Wei, noto artista cinese, ha lanciato il boicottaggio del Green Dam: il primo luglio non si naviga on line.
Sull’argomento China-Files ha raccolto alcuni articoli, in lingua italiana, inglese e cinese e realizzato un video sull’argomento.
L’obiettivo, al solito, è fornire informazioni sulla complessità della società cinese, anche di fronte a un tema così delicato come la censura governativa.