L’amore è la cosa più straordinaria爱是最牛逼: il live romano dei Miserable Faith 痛仰. La rock band tra le più influenti del panorama indipendente cinese, dal 2023 è in tour tra Stati Uniti ed Europa. Il 28 febbraio ha suonato al Wishlist club di Roma. Il racconto di Stefano Capolongo, che ha intervistato il frontman Gao Hu per China Files.
“Tutte le strade portano a Roma. Sai, Roma mi ha dato la sensazione di essere in Cina, tutti fumano per strada, sembrano hippies, guidano veloce e ascoltano musica rock. Roma è veramente un posto rock!”. Sono le parole con cui Gao Hu, frontman dei Miserable Faith 痛仰, ha descritto, prima rispondendo a una mia domanda e poi rivolgendosi al pubblico, la sua prima impressione della capitale dopo essere sbarcato in Italia. Per chi, come me, si interroga da tempo sul significato più profondo della parola rock senza ancora averne trovato il bandolo della matassa, dialogare con un rocker cinese che definisce “rock” la città in cui è nato e cresciuto è stato un bel passo avanti.
E, in effetti, ha molto senso. Soprattutto in un momento come questo, in cui Roma—una città che non è certo immune dal clima di divisione che si respira ovunque—si ritrova violentata da orde di turisti mastica-e-sputa e da frotte di speculatori dell’ultima ora, con le ossa ormai rotte. Ma, come cantavano gli Offlaga Disco Pax a proposito dell’eredità del comunismo praghese, il vero lascito non sta nell’architettura o nei simboli, bensì nell’anima di un popolo. Ed è proprio questa anima che Gao Hu ha percepito: resistente (forse anche troppo), ribelle, libera, un po’ confusionaria ma mai allineata. Rock.
Alla luce di questa digressione, il Wishlist immerso nel cuore del quartiere San Lorenzo è il luogo ideale per fare rock. Oltre un’ora prima del concerto, la fila è già lunga. Gli appassionati di rock della comunità cinese di Roma, non si sono fatti spaventare dal prezzo elevato del biglietto d’ingresso e hanno fatto registrare un quasi sold-out. Il motivo per cui ho parlato di comunità cinese è che, gettando un occhio alla sala gremita (ma anche vedendo alcune foto post-concerto) sono l’unico, se si esclude lo staff del locale, dai tratti caucasici. Del tema avevo parlato prima del concerto proprio con Gao Hu che alla mia domanda se avesse riscontrato differenze più o meno grandi tra il pubblico cinese e quello europeo ed USA del loro ultimo tour, aveva risposto che “in realtà no, è più o meno la stessa cosa”. “Perché la maggior parte del pubblico è cinese, studenti cinesi all’estero. Anche le venue rispetto al passato sono più mature e spereremo di avere più pubblico locale” – chiarisce il frontman – “sarebbe più interessante ma al momento purtroppo è molto poca perché credo che la cultura occidentale e quella orientale abbiano una barriera. Magari un giorno quando le persone impareranno il cinese diventerà tutto più potente e ci sarà una grande comunicazione”.
È quello che spero anche io, perché privarsi di uno spettacolo del genere sarebbe davvero un crimine. Nel corso della loro carriera, i Miserable Faith hanno dato vita ad alcuni dei brani più intensi e iconici del rock degli anni Zero, eredi diretti della scena nata attorno alla Midi School di Pechino. Hanno rappresentato una fonte di ispirazione per molte band, sia della loro generazione che delle successive. Quell’anima rock dal sound levigato, moderna e perfettamente in sintonia con i cambiamenti del Duemila, è ancora viva e pulsante nella scaletta della serata romana.Se l’apertura non può che essere affidata alla sognante strumentale sixiang 四相, i brani selezionati pescano in maniera più o meno equivalente da tutto il repertorio della band. West Lake 西湖, Goodbye Jack 再见杰克, The road song路公之路, NO 不, The music won’t be stopped 不要停止我的音乐, The Most Perfect Day In Life 生命中最美丽的一天, Tashi delek 扎西德勒 , solo per citare i più famosi raccontano la storia di una band costantemente on the road con la propria musica a fare da mezzo di locomozione. Una tappa di questo lungo viaggio li ha portati negli ultimi anni a partecipare al famosissimo talent show musicale Summer of band乐队的夏天, uno dei più seguiti in Cina, sia come ospiti che come concorrenti.
Se in Italia spesso la partecipazione a tali programmi rappresenta per molti artisti solamente un’ancora commerciale o il tentativo di emersione dalle sabbie mobili, per i Miserable Faith il senso di portare la propria attitude indie su uno scenario mainstream ha tutto un altro significato. Come mi ha detto Gao, “in passato la musica rock in Cina era ancora in uno stato underground o semi-underground, ma attraverso programmi come questo può raggiungere più persone, perché le abitudini di ascolto della maggior parte delle persone sono quelle di guardare queste piattaforme mainstream”. “Il fatto che esse ora girino su Internet credo sia una buona opportunità per emergere” – ha aggiunto – “molte persone hanno sentito parlare di noi tramite questo programma, e se sono veramente interessate potranno imparare altre cose incluso venire ai festival musicali. Ci sono sempre più eventi di questo tipo in Cina, naturalmente alcuni sono molto commerciali, ma ci saranno sempre delle persone che li troveranno interessanti e nuovi. Dipende tutto da che punto di vista vengono presi”.
Grazie a questo profondo spirito di apertura—senza mai chiudersi in sé stessi, ma anzi cercando sempre il confronto, la condivisione e nuove contaminazioni—la loro musica ha seguito un’evoluzione costante nel corso degli anni. La vena di fine anni Novanta fortemente connotata nel punk e nella ribellione, sebbene su un piano manifesto e di scelta dei brani live sia quasi sparita, rimane radicata nel profondo e si affianca ad una sempre maggiore spiritualità. Essa abbraccia qualsiasi forma di amore tra gli esseri umani, poco importa se sia un mantra buddista, un Alleluja, Bella Ciao (chongfeng dui冲锋队) o una semplice ma convinta speranza che un mondo migliore sia possibile. Mutare senza indebolirsi, anche questo è il potere del rock. E i Miserable Faith sono stati i protagonisti delle grandi ondate che il genere ha vissuto a cavallo degli ultimi decenni.
Come lo stesso Gao Hu mi ha confessato prima del concerto, “in Cina abbiamo accolto la musica rock molto tardi ma quando l’abbiamo fatto essa ha raggiunto un livello molto alto. Quando invece abbiamo iniziato a suonare noi come band, il rock era arrivato ad un punto molto basso. Adesso però sta crescendo di nuovo perché in Cina il rock gode di un ambiente davvero speciale. Se pensiamo ad altri paesi dove il rock non è mai arrivato, anche lì in futuro ci sarà un’apertura e quel posto avrà il suo ambiente speciale. [In quel contesto] c’è bisogno di esprimersi in un modo più interessante e intelligente”.
L’atmosfera di un live dei Miserable Faith è quella di una festa senza sosta, in cui nessuno si annoia e tutti si sentono perfettamente a proprio agio. Un carnevale catartico in cui sul palco (per l’occasione allargato rispetto al formato canonico della venue) dialogano ben 10 elementi: voce, basso, chitarra, tastiera, percussioni, batteria, fiati e tre coriste. Tutto funziona e lo si percepisce dagli sguardi d’intesa, dalla fluidità del sound, dagli abbracci, dagli scambi col pubblico. “Quando eravamo molto giovani, pensavamo che l’amore significasse provare un po’ di desiderio, ma che bisognasse mostrarsi freddi in termini di emozioni. Ma poi siamo cresciuti. Come si dice “ti amo” in italiano? TI-AMO TI-AMO. Ok, non sprechiamo altre parole. Dirò solo che l’odio e la violenza sono facili, ma che l’amore è la cosa più straordinaria”, ha dichiarato Gao durante il live.
Ci sono stati persino i “tanti auguri” cantati da tutti per il compleanno del chitarrista Song Jie 宋捷 con tanto di torta con candeline. Ad un certo punto sono arrivati anche i baci. Succede quando dal pubblico si fa strada un uomo magro dalla folta chioma. È Xie Tianxiao 谢天笑, altro artista di punta dell’alternative cinese degli anni Zero che con la capitale ha un legame importante. Prima del concerto avevo chiesto a Gao se avessero preparato qualcosa di speciale per la serata e la sua risposta era stata, eccezionalmente in inglese “a lot of things”. E così è stato: la sublimazione di quel mood gioioso è avuta con i due brani Sunflower向阳花(di Xie Tianxiao) e Anyang 安阳 (dei Miserable Faith), eseguiti in maniera affamata e vitale. Poco importa se qualche accordo è saltato o se qualche parola è stata dimenticata, si fa tutto per lo show. E il pubblico in visibilio per il duetto è stato il miglior termometro per dichiarare riuscita la sorpresa.
In un momento storico in cui sulla tecnologia, in particolare sulle intelligenze generative, si gioca una partita importantissima che vede la stessa Cina tra i player principali, viene spontaneo chiedersi se tutta la vitalità che stasera si è respirata fuori e dentro il palco sia destinata a scomparire, soppiantata da brani artificiali, suonati in maniera artificiale da esseri umani incapaci di emozionarsi. Secondo Gao Hu, l’IA “non ha ancora raggiunto un livello tale da poter sostituire [gli umani], ma è difficile dire come sarà il futuro. Per noi appassionati, la musica rock in futuro potrebbe essere molto diversa da prima, ma l’atteggiamento della musica rock resta quello di essere sempre se stessi. Quindi forse un giorno il nostro lavoro originale non sarà in grado di competere con l’IA, ma il vero divertimento sta nella tua creazione personale. Non parlo di come controllare una macchina, perché se ci riesci tu, allora possono farlo anche gli altri. Penso piuttosto che il prodotto finale sia ancora più interessante se viene dal tuo cuore. Forse un giorno l’IA lo supererà. L’IA non ha ancora raggiunto questo livello. Anche quando la uso, mi sento a disagio perché non è addomesticata e bisogna dedicare molto tempo all’addestramento. Tuttavia credo che ciò che vogliamo è solo esprimere noi stessi.”
Insomma, con i MF possiamo sia guardare al passato senza paura di sembrare reazionari sia guardare ad un futuro incerto senza necessariamente lasciarci la pelle. Non a caso “The world will be better” è il nome che hanno scelto per il loro tour europeo, giocando il ruolo di autentici messaggeri di speranza. Viene spontaneo chiedersi come si possa avere il coraggio, in una situazione globalmente così difficile, di portare avanti un messaggio tanto semplice e positivo quanto rivoluzionario. Per il bassista Zhang Qing 张静 “Anche se dire the world will be better sembra un concetto grande, ciò deriva più dalla propria visione. Migliorare dovrebbe essere un cambiamento che inizia da sé stessi. Quando si ha la capacità di influenza bisogna essere più gentile e tolleranti”. Mentre per Gao, “avere tali dubbi significa che almeno non li stai ignorando o non sei insensibile ad essi, ma sei sulla strada per migliorare”.
I Miserable Faith sono:
Gao Hu 高虎 (voce)
Song Jie宋捷 (chitarra)
Zhang Jing张静 (basso)
Chi Gongwei迟功伟 (batteria)
Un ringraziamento speciale a Chen Xiaodong e Baibai
Di Stefano Capolongo