La tesi Les différentes trajectoires possibles de l’intégration monétaire en Asie de l’est esamina la possibilità di una coordinazione monetaria nei paesi dell’Asia orientale e in particolare quelli dell’Asean plus three. La stabilità monetaria è vista come un bene pubblico mondiale, per questo si auspica una convergenza monetaria e fiscale dei differenti paesi dell’Asia orientale.
Dopo la crisi finanziaria asiatica del 1997-1998 i policy-makers e gli economisti asiatici hanno osservato che la debolezza dei loro sistemi finanziari è stata causata dalla mancanza di una forte coordinazione tra le loro politiche economiche, in particolare monetarie, e da un’eccessiva dipendenza finanziaria dall’estero.
Inoltre il modello di sviluppo centrato sulle esportazioni e i cambiamenti causati dalla trasformazione dell’ambiente economico della regione sono altri fattori che mettono in evidenza il problema della mancanza di una più stretta coordinazione monetaria regionale. I paesi asiatici, soprattutto quelli dell’Asean Plus Three, hanno cominciato, considerando questi problemi e altre questioni rilevate dopo la crisi, a discutere della possibilità di una migliore coordinazione tra le loro politiche monetarie e i loro tassi di cambio.
Molteplici percorsi per una più forte coordinazione monetaria sono stati proposti dagli economisti (asiatici e occidentali). L’interesse degli economisti europei per il processo d’integrazione monetaria in Asia orientale e per altre integrazioni monetarie nel mondo è dovuto:
– alla creazione dell’euro e i suoi effetti sull’economia mondiale (Aminian 2005);
– alle implicazioni che queste integrazioni (o processi d’integrazione) potrebbero avere sulla teoria delle Aree valutarie ottimali (Avo) e sui processi d’integrazione regionale;
– al fatto di considerare la stabilità monetaria mondiale (legata alla stabilità finanziaria mondiale) come un “bene pubblico mondiale” e la stabilità monetaria regionale come un “bene pubblico regionale”. Infatti, a causa delle difficoltà attuali di trovare un accordo mondiale su un sistema monetario internazionale differente, gli Stati cercano almeno di raggiungere l’integrazione monetaria regionale che può essere intesa come un “bene pubblico regionale”. Come rilevato da Fabio Masini, queste integrazioni monetarie regionali non sono delle alternative ad un sistema internazionale differente, ma devono essere osservate in un processo “multi-speed” che potrà facilitare la creazione di questo nuovo sistema.
La letteratura per quanto concerne l’integrazione monetaria in Asia orientale si è concentrata soprattutto sull’analisi della convergenza dei cicli economici e sull’eventuale simmetria o asimmetria degli shock economici. Questo lavoro si focalizza sulla convergenza monetaria e fiscale dei differenti paesi dell’Asia orientale e in seguito cercherà, grazie ai dati e agli studi disponibili, il migliore percorso possibile tra quelli suggeriti dalla letteratura.
Questo interesse sulle convergenze delle politiche macroeconomiche è dovuto all’importanza crescente di questa tipologia di convergenza dopo l’inizio della crisi dei debiti sovrani. In effetti, le difficoltà di far rispettare delle regole comuni, soprattutto quelle fiscali, ha condotto verso delle politiche non sufficientemente coordinate tra i paesi europei. Le differenze istituzionali e l’eterogeneità delle preferenze collettive all’interno dei paesi membri sono le cause principali di questi problemi. L’importanza di avere un livello di convergenza delle politiche macroeconomiche sufficiente prima della creazione di un’area monetaria è dunque fondamentale per evitare queste problematiche.
Innanzitutto abbiamo analizzato le questioni riguardanti: l’integrazione monetaria, le esperienze di unioni monetarie del passato, il processo d’integrazione monetaria in Europa, la teoria dell’area valutaria ottimale, le problematiche relative alla convergenza macroeconomica, la questione della stabilità monetaria regionale all’interno del concetto proposto da Fabio Masini e Robert Boyer e infine i problemi legati alle differenze istituzionali dei paesi membri di una zona monetaria.
Ioltre abbiamo analizzato la trasformazione dell’attuale contesto economico in Asia orientale; il modello di Uni (2007) sulle economie centrate sulle esportazioni applicato alla situazione in Asia orientale, gli effetti della crisi del 1997-1998; l’aumento della cooperazione regionale in Asia orientale; la creazione dell’Asean Plus Three e le sue iniziative e la domanda di una più forte cooperazione monetaria nella regione.
In conclusione abbiamo osservato innanzitutto gli studi sull’Asia orientale come area valutaria ottimale e le traiettorie suggerite dalla letteratura per arrivare ad una più forte coordinazione monetaria, considerando l’impossibilità politica attuale di procedere verso un’unione monetaria. Infine abbiamo presentato i risultati del nostro lavoro sulla convergenza monetaria e fiscale dei paesi dell’Asean Plus Three e li abbiamo analizzati proponendo la nostra valutazione sui possibili percorsi per arrivare ad una più forte integrazione monetaria.
*Luca Alfieri lucaeaf@hotmail.it laureato in Economia dello Sviluppo e della Cooperazione internazionale (triennale); Sviluppo Locale, cooperazione e mercati internazionali (specialistica) presso l’università di Parma. Ha svolto il Servizio Volontario Europeo (SVE) presso il Foyer de l’étudiant catholique di Strasburgo e di recente ha conseguito un Master 2 in Analisi e politiche economiche con specializzazione in Macroeconomia e politiche europee presso l’Università di Strasburgo.
** Questa tesi è stata discussa presso l’Università di Strasburgo: relatore prof. Francis Kern.
[La foto di copertina è di Federica Festagallo]