Le minacce video alla Cina di Abu Yahia al-Libi, considerato il numero tre di Al Qaeda, non hanno scosso più di tanto il governo cinese. Pechino ha fornito una dichiarazione scritta del portavoce del Ministero degli Affari Esteri, Ma Zhaoxu, secondo la quale “il governo cinese è pienamente fiducioso e ha la capacità di mantenere la sicurezza nazionale, la vita delle persone e della sicurezza dei beni”.
Pechino ha respinto le accuse di al-Libi di tramare per eliminare i musulmani in Cina, sottolineando la promessa di collaborare con altri paesi per gestire le minacce terroristiche. Secondo la nota governativa la Cina “in Xinjiang ha pienamente attuato la politica di parità tra tutte le minoranze etniche e la libertà di religione affinché ogni gruppo etnico potesse godere dei risultati dello sviluppo economico e sociale”.
L’annuncio è arrivato in risposta all’appello lanciato da Al Qaeda circa una guerra santa dei musulmani in Cina, contro il governo di Pechino, lanciato la settimana scorsa da un video on line di al Libi.