L”insediamento del nuovo governo e l’inizio ufficiale del decennio targato Xi Jinping-Li Keqiang mantre ritorna la questione tibetana. Il primo viaggio ufficiale di Xi e first lady in Russia, la crisi di Cipro e lo smaltimento illegale dei maiali. La vignetta di Crazy Crab e la foto di Zaijietou. Buon weekend da China Files.
Lunedì 18 marzo: Xi, Li e la Cina che verrà
Tutti credono nel "grande sogno cinese". Anche ieri Li Keqiang, appena eletto premier, ha confermato la crescita stabile del Paese di mezzo, e la volontà di garantire più giustiza sociale e welfare per tutti. I media stilano il bilancio dei giorni di lianghui. In attesa dei primi provvedimenti del governo.
Martedì 19 marzo: Cipro, nuova frontiera del dragone
Mentre la crisi dell’Eurozona investe duramente Cipro, la Cina continua a investire nel mattone Ue. In base agli ultimi provvedimenti del governo cipriota, a un extracomunitario basteranno 300 mila euro per ottenere un visto. La cifra sufficiente per comprarsi una casa e dopo cinque anni avere la cittadinanza dell’Unione.
Mercoledì 20 marzo: Il Tibet, i principini e i burocrati
Qin Yizhi, un "falco" vicino all’ex presidente Hu Jintao ed ex segretario del Pcc di Lhasa durante le rivolte del 2008, è stato nominato a capo della Lega dei giovani comunisti. Una ricompensa per uno che si è speso per la "rieducazione patriottica" dei tibetani. Intanto continuano le autoimmolazioni: toccata quota 109.
Giovedì 21 marzo: Tra Mosca e Pechino la pace è petrolifera
Tra Pechino e Mosca il dialogo procede sempre più spedito sui binari del commercio di materie prime. Domani il neo-presidente Xi Jinping si recherà in visita a Mosca, accompagnato dalla first lady Peng Liyuan. In particolare, si discuterà di petrolio e della possibilità di raddoppiare le importazioni di greggio russo.
Venerdì 22 marzo: Che ne facciamo dei maiali?
Qualche giorno fa, migliaia di carcasse di suini sono state ritrovate nel fiume Songjiang, nei pressi di Shanghai. La rivista Caixin fornisce oggi i numeri dello smaltimento illegale di carcasse animali. Per molti allevatori, spiega, non c’è altra scelta: ci sono pochi soldi e strutture per lo smaltimento legale.