In Cina si torna a scioperare, contro le aziende cinesi. Game of Thrones in Tibet, ecco come Pechino vuole sostituire il Dalai Lama. Cardinale Zen: accordo Cina – Chiesa sarebbe «tradire Cristo». Pechino pronta per varare una Via della Seta globale. Buon weekend da China Files In Cina si torna a scioperare, contro le aziende cinesi di Simone Pieranni
Coca Cola, Danone, Sony: tre grandi aziende straniere al centro di una nuova ondata di proteste da parte dei lavoratori cinesi. Gli stranieri vendono alle aziende cinesi rami aziendali. E i lavoratori temono che i propri diritti guadagnati in anni di proteste «sostenute» dal governo, possano improvvisamente perdersi.
Game of Thrones in Tibet, ecco come Pechino vuole sostituire il Dalai Lama di Alessandra Colarizi
Mentre il Dalai Lama ha ormai scavallato gli 80 e sulla successione pesano le affermazioni di Sua Santità su una possibile non reincarnazione, Pechino sta promuovendo in ogni modo una figura con cui rimpiazzare il vecchio leader: il 26enne Gyaltsen Norbu, Panchen Lama (seconda carica tibetana funzionale alla nomina del Dalai Lama), insediato dal governo cinese negli anni 90 in sostituzione al prescelto dal Dalai Lama, un bambino di 6 anni fatto sparire dai servizi cinesi e diventato il prigioniero politico più giovane del mondo.
Cardinale Zen: accordo Cina – Chiesa sarebbe «tradire Cristo» di Simone Pieranni
«La Chiesa avrebbe dovuto negoziare con Hitler? O con Stalin? No». Sono le parole del cardinale Zen, figura carismatica della Chiesa di Hong Kong e da sempre impegnato a difendere i diritti dei cattolici in Oriente. La sua frase è esplicitamente critica circa i recenti avvicinamenti tra papa Francesco e Partito comunista cinese.
Cina: Elogiare Castro, ma non troppo di Alessandra Colarizi
La censura cinese ha chiuso dei gruppi online che parlavano troppo positivamente di Fidel Castro: «Salone dell’Ideologia», «La via Costituzionale», «Il Vento e la Pioggia», «L’Oriente sta sorgendo», «Consenso» e «Verso una Repubblica» hanno chiuso i battenti il 29 novembre, mentre Tang Zhe e Ha Zehong hanno perso la facoltà di operare come loro moderatori. Dietro alla mossa apparentemente inspiegabile si nascondono le antiche divergenze sull’asse Pechino-l’Havana, e la mania della stabilità dei leader cinesi.
Pechino pronta per varare una Via della Seta globale di Simone Pieranni
Pechino starebbe pensando a una grande iniziativa in Cina per celebrare il progetto «One Belt One Road»: qualcosa di più grande del G20 di quest’anno, dato che il grandioso e nuovo progetto di Via della Seta di Pechino coinvolge almeno 65 paesi.