La nostra consueta rassegna del sabato con gli articoli più condivisi di questa settimana dalla Cina. Scacchieri mondiali per dominatori: due libri sul futuro di Cina e Usa. Pechino si «studia» Trump e prefigura scenari win-win. Gli effetti sull’ambiente del singles’ day e il credito sociale in Cina. Infine la nostra rubrica artistica FreeVantablack. Buon weekend.
Scacchieri mondiali per dominatori: due libri sul futuro di Cina e Usa di Simone Pieranni
Siamo di fronte a segnali di modifiche paradigmatiche degli equilibri mondiali, oppure si tratta di scosse parziali che non metteranno in discussione la principale potenza mondiale? Sono domande sulle quali da tempo si pubblica svariato materiale di studio, principalmente rivolto a due argomenti: ci si chiede se gli Stati uniti sono nella loro fase discendente e se la Cina riuscirà a non crollare sotto i colpi delle proprie contraddizioni proprio nel momento di maggior debolezza del suo rivale.
Pechino si «studia» Trump e prefigura scenari win-win di Gabriele Battaglia
Prima chiamata tra i due leader dopo le elezioni negli Stati Uniti. Cina e Usa sono rimasti a lungo legati dall’economia dei galeotti incatenati’: Pechino produceva a basso costo, Washington comprava e si indebitava e la Cina acquistava il suo debito. Ora le cose potrebbero cambiare.
Il Singles Day, un disastro per il pianeta? di Alessandra Colarizi
Secondo il Journal of Environmental & Analytical Toxicology, la giornata dello shopping online per i single ha costi ambientali altissimi. Dati di Greenpeace mostrano che nel gigante asiatico soltanto il 20 per cento del materiale per i pacchi viene recuperato, contro il 60 per cento rilevato negli Usa.
la Cina e il credito sociale di Gabriele Battaglia
A metà tra i giochi online e il modello dell’e-commerce Alibaba, il governo cinese sta sviluppando un sistema per classificare i cittadini in base al loro comportamento su Internet e determinarne l’“affidabilità”.
FreeVantablack – Pensieri dall’orizzonte degli eventi #2 di Alessandro Rolandi
Seconda puntata del saggio di Alessandro Rolandi sul ruolo dell’avanguardia artistica oggi, al cospetto della rivoluzione messa in atto dalle applicazioni di social networking che rendono «artistica» la banalissima vita, senza mediazioni.