Rassegna settimanale dei media cinesi

In by Simone

Chen Guangcheng, banche ombra, corruzione, stato di diritto e vecchi e nuovi Nobel. Ecco di cosa si parla in cina in questa prima settimana di dicembre. E, come ogni sabato, la foto di Zaijietou e la vignetta di Crazy Crab. Buon fine settimana dalla redazione di China Files.

Chen Guangcheng parla di pace
Venerdì, in un processo a sorpresa che si è aperto e chiuso in poco meno di mezza giornata, Chen Kegui, il nipote 32enne dell’attivista cieco Chen Guangcheng, è stato condannato dalla Corte popolare della contea di Yinan a più di tre anni per "lesioni intenzionali". Lo zio parla in video dagli Usa.


Ponzi a Pechino

La Cina ha un problema di soldi che circolano per canali non convenzionali, troppi. È il cosiddetto “credito ombra”, figlio di storture del sistema bancario cinese ma anche di un più generale trend internazionale, lo stesso che nel 2008 ha prodotto la crisi dei mutui subprime negli Usa. 
 

Corruzione. Banco di prova per i nuovi leader
Si torna a parlare di corruzione. Un tema delicato per l’attuale leadership che ha preso l’impegno di partire al più presto con la tolleranza zero a partire dai dirigenti del partito. Un chiaro segno che il Pcc è più che mai cosciente che se non si fa qualcosa, ne va della sua credibilità e della sua stessa esistenza.

Quella sedia non più vuota
Due anni fa, Liu Xiaobo non poté ritirare il premio Nobel per la Pace perché in carcere. Oggi, a poche ore dalla cerimonia che consacrerà Mo Yan, riconciliando la Cina con il Nobel, le voci che chiedono la liberazione dell’attivista si fanno più forti. E torna a parlare anche la moglie, Liu Xia, ai domiciliari dal 2010.

Stato di diritto?
Stato di Diritto: autorità e media cinesi danno rinnovata enfasi al tema della legge, intesa come strumento e codice condiviso per ordinare una società sempre più complessa e difficile. Tuttavia l’applicazione del diritto in Cina rimane talvolta discutibile. Esempi sono le prigioni nere e la nuova politica contro le autoimmolazioni.