Rassegna settimanale dei media cinesi

In by Gabriele Battaglia

I nostri migliori articoli della settimana dalla Cina. Tensione tra Cina e Giappone per la Corea del Nord. Nasce il rivale di Arcelor Mittal nell’acciaio.  Kuaidi, la nuova catena di montaggio. Dal Fmi avvertimenti contro una Cina destabilizzante. La stretta del governo cinese sui sindacati. Buon weekend da China Files.

Tensione tra Cina e Giappone per la Corea del Nord di Simone Pieranni

La Corea del Nord (e del Sud) torna a fare capolino nell’intrigo dei rapporti asiatici. Cina e Giappone interpretano in diverso modo, anche di fronte a platee mondiali, quanto accade nel regno di Kim. E Seul chiede di discutere politicamente circa l’installazione del sistema di difesa Terminal High Altitude Area Defense (THAAD).

Nasce il rivale di Arcelor Mittal nell’acciaio di Andrea Pira 

La fusione tra Baosteel e Wuhan Iron and Steel Group darà vita al secondo più grande produttore al mondo di acciaio. Con l’operazione Pechino ha creato un campione globale della siderurgia e ha dato il via al processo di aggregazione del settore. L’integrazione sarà un banco di prova per la riforma delle grandi imprese di Stato

Cina – Kuaidi, la nuova catena di montaggio di Gabriele Battaglia

Sono ovunque, con le loro pettorine colorate e lo scooter elettrico con bauletto: sfrecciano sulle ciclabili in contromano, si fermano qualche minuto a chiacchierare tra loro fumando una sigaretta, dormono in sella al proprio veicolo, ripartono e schivano chiunque incrocino, se sono stanchi non schivano neppure e succede il patatrac.

Dal Fmi avvertimenti contro una Cina destabilizzante di Alessandra Colarizi 

Il Fondo monetario internazionale invita Pechino a procedere con le riforme e indaga i contraccolpi che il nuovo modello di crescita cinese, basato sui consumi, potrebbe avere sull’economia mondiale. Ma non mancano ammonimenti nemmeno da parte degli economisti cinesi. A storcere il naso è persino il padre della «Likonomics».

La stretta del governo cinese sui sindacati di Simone Pieranni 

Erano stati arrestati nel dicembre 2015 accusati di aver organizzato azioni di disturbo sociale. Si tratta di tre attivisti fermati nell’ambito di una più generale operazione contro le organizzazioni non governative che si occupano di lavoratori. Ieri sono stati condannati, con la pena sospesa, a tre anni di carcere.