Rassegna settimanale dei media asiatici

In by Simone

L’ultima parola, si spera, sull’ipotesi che i due marò possano essere  condannati a morte in India. Dal subcontinente Annie Zaidi racconta ancora una volta la condizione femminile. E ancora le cause a monte della strage di Dhaka e uno sguardo sul voto malaysiano del 5 maggio.
Lunedì 29 aprile: India – I due marò non rischiano la pena di morte. Punto
In Italia si continua a straparlare di un pericolo di pena capitale per i marò inesistente. Eppure l’India da settimane ce la sta mettendo tutta per spiegarci come stanno davvero le cose. Proviamo a spiegare nel modo più asciutto possibile cosa vuole comunicarci New Delhi.

Mercoledì 1 maggio: La mia India – La colpa di essere donna
Un’applicazione di Amnesty International dice di quali reati potremmo essere accusati in diversi Paesi in base a cosa condividiamo su Facebook. Molti riguardano i diritti e le libertà delle donne. Libertà che in India sono riconosciute per legge, ma minacciate da tradizioni secolari.

Giovedì 2 maggio: Bangladesh – La strage bianca del tessile
Il crollo della palazzina a Dhaka che ha fatto oltre 400 morti ha puntato nuovamente l’attenzione sulle condizioni di lavoro nel settore del tessile in Bangladesh. Prima altre tragedie non sono servite tuttavia a portare in primo piano il tema della sicurezza. E le vittime sono diventate tema per lo scontro politico.

Venerdì 3 maggio: Elezioni in Malaysia – Non più soltanto una formalità
La Malaysia si presenta alle elezioni più divisa che mai. Le tensioni etnico-religiose agitano un paese, in cui il costo della vita continua a salire e cresce l’insofferenza verso la corruzione dilagante. E aumentano gli appelli per elezioni e un’informazione libere. Toccherà ai due maggiori partiti dare risposte adeguate.

[Foto: Kharakhorin, monastero buddhista di Erdene Zuu, Mongolia. Credit: Gabriele Battaglia]