Rassegna settimanale dei media asiatici

In by Gabriele Battaglia

L’esito del referendum che ha sancito la volontà britannica di uscire dall’Unione europea vista dal punto di vista indiano. La reazione degli internauti giapponesi contro la politicizzazione del Fuji Rock Festival. La prima intervista del premier Narendra Modi alla tv indiana. Buone letture.
Martedì, 28 giugno: India e Regno Unito dopo Brexit

La notizia della vittoria del leave nel referendum del Regno Unito è arrivata in India con gran parte dell’ininfluenza che questo evento tutto europeo rappresenta per il subcontinente, come solito in altre faccende affaccendato. L’inizio della – possibile – fine dell’Uk all’interno dell’unione spinge gli osservatori indiani ad analisi specifiche del continente europeo o molto «alte», sul concetto di globalizzazione. Ma al lato pratico il coinvolgimento diretto per l’India, che con Londra intrattiene grossi affari che esulano dai legami – più complicati – con Bruxelles, sembra davvero minimo.

Mercoledì, 2 giugno: Giappone, netizen contro la politica al Fuji Rock Festival
Il Fuji Rock non deve diventare un festival «politico». Così la pensano molti netizen e appassionati del festival musicale più importante dell’estate giapponese, che negli ultimi giorni si sono scagliati contro la presenza del leader di un movimento studentesco anti Shinzo Abe alla kermesse.

Giovedì, 30 giugno: La prima intervista di Modi, da primo ministro, alla tv indiana
È andata in onda lunedì 27 giugno ed è a suo modo un evento storico, considerando che il primo ministro indiano in oltre due anni di mandato non aveva mai rilasciato un’intervista televisiva a un canale indiano. Il «fortunato» intervistatore è stato Arnab Goswami, volto di spicco del gruppo Times Now noto per il suo approccio scalmanato alla conduzione di tribune politiche ad altissimo coefficiente decibel. Più che intervista, trattasi di propaganda: un’ora e mezza di domande deboli e accomodanti che Modi ha sfruttato brillantemente, riaffermando la sua posa da saggio statista, senza che una sola domanda minacciosa provasse a far traballare l’idillio (e gli indiani, di Modi intervistato in tv, hanno un ricordo di tutt’altro genere).

[Foto credit: Matteo Miavaldi]