La personalissima diplomazia del premier indiano Narendra Modi. Il processo di empowerment femminile e la creazione della vittima in Giappone. La stretta sui fondi neri in India e il tema dell’eutanasia nel Subcontinente. Buona lettura. Lunedì, 18 maggio: Modi goes to China – La geopolitica che non annoia
La visita del primo ministro Narendra Modi in Cina è arrivata con un tempismo perfetto, nell’ottica di NaMo. Con le polemiche che iniziano a montare in patria sulla sua sostanziale inconcludenza proprio quando la sua amministrazione compie un anno in carica, Modi trova l’opportunità di fare quello che senza dubbio gli riesce meglio: costruire il proprio personaggio e la sua personalissima Vision dell’India dall’estero
Martedì, 19 maggio: Empowerment con caratteristiche giapponesi
La strada per un concreto trasferimento di responsabilità alle donne in ambito lavorativo in Giappone appare ancora piuttosto lunga e tortuosa. Il processo di empowerment si scontra con una tradizione della "brava moglie e madre saggia" dura a morire. Ma – racconta Marco Zappa da Tokyo – qualcosa si sta muovendo.
Mercoledì, 20 maggio: India – Stretta sui fondi neri: l’evasione è crimine penale
Il parlamento indiano ha da poco approvato tratta la Undisclosed Foreign Income and Assets Bill, una legge che prende di mira i patrimoni nati in India da attività non dichiarate e portati all’estero nei paradisi fiscali. Senza risparmiare le banche e le altre istituzioni finanziarie, il governo Modi ha ufficialmente dichiarato guerra all’evasione. Ma senza un adeguato seguito, spiega Daniele Pagani da Delhi, il tutto potrebbe dissolversi in fretta.
Giovedì, 21 maggio: India – Il caso Aruna Shanbaug e l’eutanasia
Aruna Shanbaug è morta lunedì 18 maggio 2015 all’età di 67 anni, 42 dei quali passati in stato vegetativo in un letto del King Edward Memorial (Kem) Hospital di Mumbai. 42 anni prima era stata brutalmente violentata da un inserviente dell’ospedale, che l’aveva lasciata in un lago di sangue per una notte intera. Sopravvissuta, ma con funzioni psicomotorie irrimediablmente compromesse, è diventata il simbolo della lotta per l’eutanasia in India.
Venerdì. 22 maggio: Giappone – Da Megumi a Kenji: vittime ideali e non
Cos’hanno in comune il giornalista Kenji Goto, ucciso in Siria mentre era prigioniero di militanti dell’Isis, e Megumi Yokota, una ragazza tredicenne rapita nel 1978 da agenti nordcoreani e di cui da allora non si hanno più tracce? E cosa invece differenzia questi personaggi da altri ostaggi che invece di essere santificati in patria sono stati criticati? Ulv Hanssen ci racconta pescando nella storia recente del Giappone come viene "creata" una vittima.