Il terremoto in Nepal, le operazioni di salvataggio, le polemiche. Il Far East Film Festival di Udine con un’intervista a regista Yamashita Nobuhiro. Le divisioni tra Tokyo e Seul che riguardano anche il patrimonio Unesco. Buona lettura. Martedì, 28 aprile: Nepal – Paese in ginocchio, aiuti anche dall’Italia
In caso di disastro o calamità naturale, dicono gli esperti, le prime 72 ore sono cruciali. Quello è il lasso di tempo entro il quale la probabilità di salvare vittime intrappolate tra le macerie è più alta. Alle 11 e mezza locali di martedì 28 aprile, anche il calcolo delle probabilità inizierà a remare contro le operazioni di salvataggio che faticosamente, in questi tre giorni, sono state portate avanti in un Nepal letteralmente in ginocchio dopo la scossa da 7,9 gradi sulla scala Richter del 25 aprile.
Mercoledì, 29 aprile: FEFF17 – Ridere e rinascere a Osaka. Intervista al regista
Il regista giapponese Yamashita Nobuhiro ha presentato al Far East Festival di Udine (dal 23 aprile al 2 maggio) il suo ultimo film, “La la la at Rock Bottom”. Tra strade e concerti alla periferia di Osaka il regista racconta con ironia e grazia due piccole storie del suo paese. Ne esce un ritratto di Osaka fuori dagli stereotipi. L’intervista e la recensione di China Files.
Mercoledì, 29 aprile: Tokyo e Seul divise anche sui patrimoni dell’umanità
Tokyo vorrebbe iscrivere nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco alcuni siti industriali della fine dell’Ottocento. Per i giapponesi sono reperti della modernizzazione del periodo Meiji. Ma per Seul e migliaia di coreani sono simboli di imperialismo e schiavitù. E questo è solo il motivo più recente di disputa tra due Paesi così vicini eppure così distanti.
Giovedì, 30 aprile: Nepal – La disperazione si trasforma in rabbia
Cinque giorni dopo i nervi iniziano a saltare. Mentre si continua a scavare nei distretti di Lamjung e Gorkha, i più colpiti dal sisma di magnitudo 7,9 che ha colpito il Nepal lo scorso 25 aprile, l’aggiornamento costante del bilancio dei morti ha toccato ieri quota seimila. Bilancio provvisorio, ha spiegato alla stampa il primo ministro Sushil Koirala, prevedendo una cifra di deceduti definitiva nell’ordine delle dieci migliaia.